Allarme solitudine

[Finnegan]

L'allarme dagli Usa: "Di solitudine si muore. È la nuova epidemia"

di Vittorio Lingiardi

La massima autorità sanitaria degli Stati Uniti, Vivek Murthy: "Già colpita metà degli adulti americani". Ma individuare la cura non è semplice

Vivek Murthy ha dichiarato che negli Stati Uniti, ma forse nel mondo, è in corso "un'epidemia di solitudine". Non un virus, questa volta, ma una condizione psichica e sociale. Murthy è un medico statunitense di origine indiana. Non uno qualsiasi, è Surgeon general of the United States, cioè il "Chirurgo generale", nominato dal Presidente e confermato dal Senato. La sua carica dura circa quattro anni e per lui è la seconda volta, nel 2014 e nel 2021. È il capo operativo del Public Health Service Commissioned Corps e quindi il principale portavoce in materia di sanità pubblica del governo federale degli Stati Uniti. Ha anche coordinato il comitato Covid-19 di Biden, il quale, lo scorso ottobre, lo ha nominato rappresentante Usa nell'esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Perché parliamo di lui? Perché ha appena lanciato un allarme inconsueto. Ha dichiarato, all'interno di una "Strategia nazionale per promuovere la connessione sociale", che il Paese è colpito da "un'epidemia di solitudine e isolamento". Il tema gli è caro: è del 2020 un suo volume molto apprezzato intitolato (traduco): Insieme: il potere curativo delle connessioni umane in un mondo fatto di solitudine. L'ambizioso cri de coeur di Murthy vuole rientrare in un impegno più ampio dell'amministrazione Biden nei confronti dell'emergenza salute mentale.
L'espressione "epidemia di solitudine" mi colpisce. Tocca il cuore, ma al tempo stesso suona quasi vuota. Chi è l'artefice della solitudine sociale? Che rapporto c'è tra solitudine e povertà? E tra solitudine ed emarginazione? In una relazione di circa ottanta pagine Murthy racconta cose che ben sappiamo: circa la metà degli americani adulti vive nella condizione psichica che lui denuncia. Nell'ultima metà del secolo i nuclei familiari single sono raddoppiati. E la pandemia di Covid-19 ha peggiorato la situazione.
L'aspetto più interessante della relazione di Murthy, non è quello psicologico, arcinoto, quanto quello medico (anch'esso noto): le ricerche dimostrano che solitudine e isolamento innescano molteplici problemi al confine corpo-mente. Insonnia, alterazioni immunitarie, patologie cardiache, alimentari, algiche e ovviamente ansia, depressione, dipendenze da alcol e sostanze. Tanto che alcuni esperti stimano che il rischio di morte prematura può aumentare del 30%. "La solitudine", ha detto Murthy, "è come la fame o la sete. Una sensazione che il corpo ci invia quando qualcosa di cui abbiamo bisogno per la sopravvivenza viene a mancare. Ecco il motivo per cui ho lanciato l'allarme". Un appello che può avere presa mediatica, ma che rimane vago se non viene raccolto pragmaticamente dalla politica.
Murthy sa che la solitudine che lo preoccupa è un sintomo del sistema che la produce. Riconoscere un sintomo è sempre un'ottima cosa, ma intervenire su un'epidemia di tale portata prevede azioni radicali e visioni politiche, economiche e sociali. A "dir poco" uno stanziamento di fondi gigantesco, capace di rivoluzionare i principi dell'assistenza sanitaria. Murthy illustra sei pilastri su cui basare la sua proposta di "cura". Vanno studiati e attuati. Psichiatri, psicologi, psicoterapeuti toccano ogni giorno con mano quanto l'isolamento, l'alienazione, il vuoto culturale e l'indebolimento del sistema individuo-comunità, esitino sempre più spesso in condizioni psicopatologiche e di sofferenza mentale, dai ritiri depressivi alle esplosioni antisociali.
Appena letta la notizia dell'appello di Murthy, ho pensato, pessimisticamente, che l'allarme è più che giustificato, ma la casa ormai in fiamme. In più, "solitudine" è un termine ombrello, indica condizioni emotive e esistenziali variegate e complesse. Partirei dal differenziare la solitudine dall'isolamento, che è invisibilità sociale, disoccupazione, emarginazione, perdita di legame, vuoto di cultura. Per sfidare l'epidemia di solitudine, alla sensibilità di un appello devono seguire soldi e azioni. Azioni dettate da una visione del mondo.

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/05/03/news/solitudine_in_italia_epidemia-398496315/?ref=RHLF-BG-I398507529-P7-S1-T1

[dotar-sojat]

sarebbe interessante conoscere le percentuali uomo/donna, sicuramente la bilancia pesa per la maggior parte sul piatto maschile, almeno fino ai 60/65 anni, poi siccome gli uomini muoiono più delle donne, ci saranno molte più vedove over 65 che vedovi

io per un'amica single tra i 40 e 50 anni, ho almeno 5 amici nella medesima condizione (sottoscritto incluso)

[Finnegan]

Sono anch'io dell'idea, anche perché le donne hanno una natura più socievole (fin troppo) e quasi sempre si intendono avendo tutte gli stessi interessi (livellati verso il basso)

[Anima Zen]

Anche nel nord Europa c'è questa piaga:addirittura sono nati degli enti incaricati di controllare se la gente è ancora viva,visto che sono stati spesso ritrovati cadaveri di persone morte da mesi. Lì,le relazioni sociali sono ridotte all'osso:la coppia non esiste praticamente + (alle donne consegnano il kit di riproduzione fino a casa),i bambini crescono negli asili,gli amici sono compagni di bevute e finisce lì.
Fantastico!

[Finnegan]

Vorrei poter dire che è colpa del "sistema", della società, ma purtroppo non è così: la gente non è più capace, né ha voglia di stabilire legami di alcun genere. Appunto solo compagni di bevute, o compagne di centro commerciale.
Un'amica greco-ortodossa è rimasta stupita di come in Italia, perfino nelle parrocchie la gente non si parli, mentre ho visto con i miei occhi immigrati greci che non si conoscevano trattarsi come membri della famiglia. Dicono che siamo un Paese mediterraneo con calore umano ecc. ecc. ma siamo più simili ai Paesi anglosassoni (Irlanda inclusa) e alla Svezia, dove tolti occasionali raduni familiari o scolastici la gente sta rintanata in casa e le strade dopo le 6 di sera (ma anche prima) somigliano a quelle di un villaggio fantasma. Le foto che seguono ritraggono un villaggio svedese, irlandese e una città fantasma del West. Trovate la differenza se ci riuscite (peccato che sul forum non si può aggiungere la musica ):

[Junio2]

strano perchè l'uomo tende più' a fare branco della donna vedi i circoli sociali

[Finnegan]

Non mi pare, il massimo che vedo è raduni il sabato sera a gareggiare con le macchine del papi

[dotar-sojat]

Beh io ho difficoltà a farmi salutare delle vicine di casa...

[Finnegan]

Beato te. Io cerco di evitarle, perché hanno l'insana e inspiegabile abitudine di spiare da dietro le porte