Cercasi leader cattolico con “morale di vittoria”. E poi?

Aperto da Finnegan, 16 Settembre 2023, 06:40:15 PM

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Finnegan

Queste considerazioni non riguardano soltanto il mondo cattolico. Ecco cosa dice l'articolo di oggi di Monsignor X (Mons. Ics):

Perché anche la rivoluzione nella Chiesa cattolica, annunciata ed avvenuta negli ultimi 12-13 anni (concepita prima, ma iniziata operativamente nel 2010-2011), è manifestamente espressione di quanto detto sopra riferendomi alle grandi rivoluzioni. Pertanto il mondo cattolico "controrivoluzionario" che si lamenta molto, scrive molto le lamentele e critiche sui giornali e blog, si divide per un nonnulla, ma mi pare sappia reagire maluccio, o per niente.

Mi pare che Monsignore non tenga conto del fatto che i volenterosi vengono puntualmente scacciati dal cosiddetto mondo cattolico. Non è uno sfogo personale, è successo a tanta gente le cui facce ho in mente mentre scrivo queste righe. Ora se un cristiano sincero che vuole dare una mano viene preso a calci in un ambiente sedicente cristiano, l'unica spiegazione possibile è quell'ambiente non è più cristiano ma obbedisce ad altre influenze.

Prosegue l'articolo:
Mi spiego meglio. Un leader oggi, nel contesto attuale della chiesa (diciamo così), deve saper convincere e diventare riferimento per il che fare, non deve limitarsi a dichiarazioni apocalittiche, solo ipercritiche, ecc. E queste son alcune doti che sono scontate. E mi pare ci siano molti aspiranti leader a possederle.

I leader abbondano - è la base che manca

E chi sarebbero questi leader? Le solite facce sponsorizzate dai blog, cui il potere permette di fare i demagoghi per meglio ingannare il popolo?
Non vedo poi a cosa potrebbe servire un "leader" in un contesto in cui i cristiani stanno sparendo per collasso demografico e neppure si conoscono in parrocchia. È un profondo sintomo di decadenza spirituale e culturale, che non può essere colmato da nessun demagogo.
Il "disfacimento", la "disgregazione" presente più grave per me consiste nella rottura della libera comunicazione tra amici, parenti, religiosi, sostituita dalla diffidenza e dalla rassegnazione, ma ancor maggiore mi appare l'interruzione della trasmissione delle proprie esperienze, dei propri saperi alle giovani generazioni che sfuggono a qualsiasi parametro di ragionevolezza, hanno perduto il linguaggio, e sembrano aborrire la solitudine senza rendersi conto di trovarsi, nello spirito, sempre più soli perché hanno obnubilato la pratica della riflessione sulla propria esistenza e sul proprio sentire.
Soprattutto, mi pare piuttosto ingenuo affermare che una singola persona, o gruppo di persone, per quanto sostenute da una base, possano sconfiggere il leviatano che minaccia tutti noi. Le masse si disperdono facilmente come si radunano, come la Storia ci insegna.
Se ci fosse un tessuto comunitario solido, si potrebbero creare realtà sane, come quelle sorte intorno alle abbazie benedettine nel medioevo, infestato da barbari e scorribande. All'epoca si pensava, credo più saggiamente e sicuramente con migliori risultati, non tanto a sfidare (a parole) personaggi di potere, ma innanzitutto a far fiorire il tessuto cristiano.
Solo qualora simili realtà raggiungessero un numero rilevante, avrebbe senso parlare di leader per coordinarle. Ma con comunità cristiane in coma vigile, che neppure fanno figli, sono parole in libertà che rientrano nella categoria "intrattenimento"
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Il Conte di Lautréamont

Mi chiedo quale sia questa rivoluzione, in che cosa consiste, quali sono i programmi e gli obiettivi  che vuole raggiungere, ma soprattutto se di fronte al messaggio evangelico e a tutta la letteratura teologica prodotta in 2000 anni di storia si debba fare una rivoluzione o più semplicemente presentare un rinnovamento sotto il nome di "rivoluzione". Secondo me rivoluzionare la Chiesa significa rivoluzionare il messaggio di Gesù, ovvero creare un anti-Chiesa.

Finnegan

#2
Sono parole vuote per rispolverare le solite vecchie nomenklature democristiane e che probabilmente celano un timore per lo scontento, ma forse più l'indifferenza del popolo e le chiese sempre più vuote. Come se a svuotarle fossero i pessimisti sui blog e non gli "ottimisti" che predicano dal pulpito
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Finnegan

#3
Citazione di: Il Conte di Lautréamont il 17 Settembre 2023, 07:25:00 AMMi chiedo quale sia questa rivoluzione, in che cosa consiste, quali sono i programmi e gli obiettivi  che vuole raggiungere, ma soprattutto se di fronte al messaggio evangelico e a tutta la letteratura teologica prodotta in 2000 anni di storia si debba fare una rivoluzione o più semplicemente presentare un rinnovamento sotto il nome di "rivoluzione". Secondo me rivoluzionare la Chiesa significa rivoluzionare il messaggio di Gesù, ovvero creare un anti-Chiesa.
Già l'uso del termine rivoluzione è sospetto, non nel senso della cattiva intenzione ma dell'interiorizzazione delle ideologie della modernità.
Non c'è da rinnovare, aggiornare, rivoluzionare, c'è da restaurare
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Il Conte di Lautréamont

Su questo punto mi vengono in mente alcune idee di Tolkien che contestava gli anglicani perché pretendevano di ritornare alla Chiesa originaria. Gesù ci ha lasciato un semino di senape e la storia dell'occidente lo ha trasformato in un grande albero. Ora non bisogna commettere l'errore di ritornare al seme, o all'alberello medievale, ma bisogna continuare il processo di crescita della pianta. La parola magica non è restaurazione, ma rinnovamento. L'albero deve rinnovare le foglie ad ogni stagione, è il corso naturale degli eventi. Rinnovare significa rivitalizzare i principi su cui si fonda il Cristianesimo, rimettere le stesse foglie, ma più verdi. Quello che dice il Monsignor X fa rabbrividire, vogliono sostituire l'albero di senape con l'albero in cui si è impiccato Giuda.

Finnegan

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Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Finnegan il 18 Settembre 2023, 06:46:36 AMDagli anni '60 la parola rinnovamento è stata sinonimo di disboscamento
È una questione di semantica. Quello che dici tu è innovamento, che poi lo abbiano fatto passare per rinnovamento vuol dire che gli orwelliani si erano già messi all'opera. Ogni anno l'albero rinnova le foglie...vuol dire che sono le stesse identiche foglie dell'anno precedente, ma verdi. Nessun albero va avanti con le foglie vecchie. Ti pare che il Cristianesimo dell'Ottocento era uguale a quello del medioevo o quello delle origini? E' naturale che la Chiesa si sviluppi, cresca, etc...quello che è innaturale è pretendere che faccia il contrario di quello che ha sempre fatto, ovvero che diventi un altro albero.

Finnegan

Il termine è entrato nell'ecclesialese come sinonimo di innovazione di una fede "vecchia". La fede è immutabile e "restaurazione" (che non vuol dire ritorno al medioevo) non è stato ancora orwellianamente abusato.
Anzi, proprio i riformatori sono ossessionati dall'archeologismo, ovvero il recupero di una presunta fede incontaminata delle origini
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Finnegan

#8
La Chiesa e la società civile tutta sono allo sfascio, e invece di ripararla come S. Francesco ancora si discetta di "leader", come nelle lotte di potere nella Roma terminale del 4° secolo.
Considerato un altro articolo sullo stesso blog, anch'esso "preoccupato" per il montante scontento nella Chiesa, ho il sospetto che queste uscite sui leader nascondano una paura, che si dovrebbe avere più per il giudizio di Dio su come si è lasciata (e si lascia) distruggere la Sua Chiesa che per lo scontento degli uomini
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Il Conte di Lautréamont

#9
Citazione di: Finnegan il 19 Settembre 2023, 03:02:45 AMLa Chiesa e la società civile tutta sono allo sfascio, e invece di ripararla come S. Francesco ancora si discetta di "leader", come nelle lotte di potere nella Roma terminale del 4° secolo.
Anche parlare di leader è assai improprio. Innanzitutto non vedo come persone al di fuori della Chiesa ( intesa come istituzione gerarchica ) possano erigersi a leader a nome del cattolicesimo. La medesima cosa è praticamente impossibile all'interno della stessa Chiesa, visto che sussiste il vincolo di obbedienza. L'unico leader è il Papa. Punto. Ma questo Monsignor X è veramente suonato!
Giustamente fai notare che ci vuole un altro San Francesco; mai come oggi abbiamo bisogno di santi.

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