Come affrancarsi dalla propaganda: dall'ideologia alla saggezza

[Finnegan]

Il segreto della propaganda è sfruttare le soglie di inattenzione del pubblico. I romanzi commerciali hanno successo proprio per la scarsa concentrazione che richiedono al lettore per capirli. Come la musica ambientale (usata molto nei supermercati e nei negozi), vengono assimilati in uno stato di semi-torpore. È dimostrato che la televisione produce nello spettatore una condizione di quasi ipnosi.
La propaganda non diffonde idee né fa appello alla ragione per comprendere la complessità del reale, si basa sulla ripetizione di slogan a sfondo ideologico.
L'ideologia si può definire come una versione elementare (quindi necessariamente falsa) della realtà, che viene accettata dalle masse perché non richiede alcun ragionamento.
Non è un caso che gli antropologi e i sociologi dei nostri giorni siano impegnati nell'irrazionale e nel collettivo (inteso come massa) come un ideale da raggiungere. La ragione per essi è un principio distruttivo derivante dalla materia demoniaca. La ragione è il principio individualista che secondo loro ha separato gli uomini, rendendoli verticali e distinti. Dobbiamo, dicono, ricreare l'Uomo Nuovo nel crogiolo dell'emozione (che tra l'altro è una caratteristica tipicamente femminile). La ragione si frappone tra noi e l'umanità del nuovo millennio. Deve essere abolita se non come strumento di scienza applicata.
Per affrancarsi dalla propaganda e conseguire la saggezza occorre seguire un percorso opposto.
Ce ne fornisce un esempio Étienne Gilson: il metodo di Gilson è quello dell'arte e della scienza contemporanee più avanzate (poiché la poesia contemporanea ha sanato l'antica frattura tra arte e scienza). A differenza di ogni ideologia, Gilson non si propone di produrre una teoria o una visione che unifichi le idee (in questo caso le idee filosofiche del passato). Ricostruisce le controversie. Ci permette di parteciparvi come se fossimo lì. Vediamo che erano reali. A quel tempo le domande dovevano essere poste in questo modo. E messa così non c'erano risposte, erano possibili solo risposte sbagliate. Ripetendo più volte il processo di partecipazione ci liberiamo sia dal passato che dal presente. Al lettore di Gilson non viene fornito un punto di vista o una teoria sul passato ma un'ESPERIENZA di esso. E l'esperienza rende il passato PRESENTE, come nelle grando culture ATEMPORALI (antica grecia in primis) in cui l'UOMO contava qualcosa (ne riparliamo QUI).
Con Gilson non si arriva ad un semplice concetto unificante ma si viene messi in cammino per raggiungere una saggezza.
E la strada verso questa saggezza passa attraverso una ricostruzione empatica, che implica il superamento da distorsioni e preconcetti personali su cui fa sempre leva ogni forma di propaganda