Commissione parlamentare femminicidio: stavolta NO!

Aperto da Finnegan, 8 Agosto 2018, 09:53:10 PM

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Finnegan


La Commissione Parlamentare sul Femminicidio stavolta NO

Al Senato siede la maggioranza che sostiene quello che è stato chiamato "il Governo del cambiamento". Desideroso di toccare con mano, nella pratica, questa rivoluzione, sono andato a cercare le proposte di legge sul sito del Senato e mi sono imbattuto in questo. Si tratta di una proposta presentata dalla senatrice pentastellata Daniela Donno, cofirmatari altri ventisei colleghi dello stesso Movimento, tra cui la nota ex "iena" Giarrusso, protagonista della campagna di demolizione del regista Fausto Brizzi, risultato poi incolpevole. Nella proposta si chiede al Senato di ricostituire in questa legislatura la Commissione Parlamentare d'Indagine sul Femminicidio, che già era stata istituita e aveva operato nella legislatura precedente (sul suo operato ha scritto recentemente G.A.).

E' piuttosto semplice per chi segue questo o altri blog simili analizzarne il testo attraverso una lente che riveli tutta l'infondatezza, la parzialità e la strumentalità di cui è impregnata. E sarebbe legittimo per tutti gli elettori ed estimatori del Movimento 5 Stelle chiedere, alla luce di quella proposta, se "il Governo del cambiamento" era solo uno slogan o se si riferiva a qualche altro governo da qualche parte nel mondo. Perché, a ben guardare, si rimane sempre allo stesso livello: si snocciolano statistiche internazionali su questioni estremamente diversificate da paese a paese. Si citano, cosa gravissima in un documento istituzionale, le stime ISTAT come se fossero dati reali, si procede a una colpevolizzazione radicale della figura dell'uomo il tutto per arrivare dove?

Sempre ai soliti punti. Quelli debitamente preparati nei giorni scorsi da Telefono Rosa, dal Ministro Bongiorno e da una nuova fiammata estiva di femminazismo. Il primo obiettivo è una nuova spinta verso la deriva spagnola. Stavolta il punto dove si vuole concentrare il fuoco sono le "molestie sul posto di lavoro", tema su cui la Commissione vorrebbe elaborare nuovi contenuti. Il secondo è, ovviamente, una "nuova regolamentazione" dei centri antiviolenza. Non si specifica che tipo di nuova regolamentazione, né quali le direttrici. In compenso il testo è molto chiaro nel dire che bisogna garantire ad essi le risorse già stanziate. Anzi bisogna aumentarle, perché essi rappresentano nientemento che un supporto chiave nella strategia di uno Stato forte contro le dilaganti violenze contro le donne. Guardando la cosa da analista, senza prese di posizione di parte, davvero non vedo alcun "cambiamento" in tutto ciò. Anzi vedo un'angosciante volontà di conservazione e peggioramento rispetto a ciò che già era stato fatto. Non un passo avanti rispetto alla frantumazione di quel quadro di riferimento convenzionale che, oltre a far danni e a distribuire sofferenze, è privo di fondamenta e di proiezione nel futuro.

Non sono un senatore (per sfortuna, ma per fortuna di molti). Tuttavia sono un cittadino, come tale detentore della sovranità che gli eletti dovrebbero rappresentare per mio conto. Come tale, ma anche come uomo, ritengo che la mia sovranità così non solo non venga rappresentata, ma venga addirittura smentita e minacciata. Mi sento quindi in pieno diritto di segnalare ciò che a me pare anomalo, se non illegittimo, in questa iniziativa targata Movimento 5 Stelle (e sarebbe uguale se ad assumerla fosse stato qualunque altro partito, sia chiaro). Dunque, con l'aiuto di alcuni esperti, ben più esperti di me, ho scritto alcune lettere articolate, dove dimostro l'infondatezza della necessità di una nuova Commissione d'Inchiesta Parlamentare sul Femminicidio, suggerendo anzi che più appropriata sarebbe una commissione sulla parità e la concordia di genere. Le lettere differiscono di poco, a seconda dei destinatari. Il cuore delle argomentazioni resta lo stesso per tutte. Ed è quel cuore che ho ritenuto mio dovere condividere con chi mi rappresenta.

Le lettere che ho inviato, e che se volete potete supportare inviando un'email di sostegno (formale, pacata ed educata, mi raccomando), le potete leggere qui di seguito:

    Lettera al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (email: [email protected]), con copia per conoscenza al Senatore Stefano Patuanelli (Capogruppo M5S in Senato – email: [email protected]) e alla Senatrice Daniela Donno (Presentatrice della proposta di legge – email: [email protected]):



    Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte (email: [email protected]):



Lettera al Ministro dell'Interno e leader del partito di maggioranza Lega Nord Matteo Salvini (email: [email protected] ):



Lettera al Ministro del Lavoro e leader del partito di maggioranza Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio (email: [email protected]):



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