Sulla solitudine maschile

Aperto da Serenissimo, 25 Agosto 2018, 06:33:03 PM

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Serenissimo

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    SOLITUDINE MASCHILE (parte 1)
    Perchè la società nega la questione della solitudine (nel senso di carenza) sessuale e affettiva maschile? Il motivo sta in due stereotipi incrociati sugli uomini e donne:

    - A: Stereotipo dell'uomo visto come eterno dongiovanni , rude, senza sentimenti, incapace di essere fedele ad una donna, e che sc*pa a destra e a sinistra con un numero elevato di donne. Insomma, la società è convinta che gli uomini siano "conquistatori" infallibili e seriali, a cui basta solo "il saperci fare" per far cadere tra le loro braccia ogni splendida pulzella. Di qui la derisione sociale verso gli uomini che non riescono ad avere successo con le donne .

    - B: Stereotipo della donna vista come essere "angelico e spirituale". Concezione, questa, molto antica e che ebbe in seno allo stilnovo la sua massima espressione, per poi propagarsi, intatta, fino ai giorni nostri. Di qui, la stigmatizzazione, nel passato (e tutt'oggi in alcune zone rurali), verso una certa sessualità femminile.

    In forza dello stereotipo A, gli uomini, per non sentirsi al di sotto delle aspettative sociali, mentono sulle loro esperienze sessuali, "gonfiandole", ingigantendole e spesso inventandosele di sana pianta (per esempio, sono pochi i ragazzi e giovani che non raccontino di essersi fatti una milf, ma questo è solo un esempio fra i milioni). E nel nel caso non riescano proprio ad avere (o in scarsa quantità) relazioni affettive sessuali, non ne parlano per non incorrere nella derisione sociale ("virgin shaming"). Ma nei fatti, la maggior parte degli uomini non sono affatto "conquistatori" (lo sono solo quella minoranza di uomini dotati di elevate caratteristiche "estetiche" o aventi un'elevata posizione di potere o sociale), e moltissimi di essi vivono nella più completa scarsità (e talvolta, totale carenza) di sessualità e affettività, e quindi cercano, inutilmente, "conforto" nel porno on line o nelle prostitute.

    In forza dello stereotipo B, le donne sono più restie, rispetto agli uomini, ad ammettere di dare importanza all'aspetto fisico nella scelta di un partner (e del lavoro di meno di lui nel caso di matrimonio), proprio perchè se lo facessero verrebbero stigmatizzate in quanto non aderenti allo stereotipo di "donna pura e angelica" che come tale non può e non deve dare importanza a queste cose "materiali". Ma nei fatti, le donne, non danno meno importanza, rispetto agli uomini, all'aspetto fisico.(e nel caso di matrimonio o convivenza, non ci sono coppie in cui lui disoccupato venga mantenuto da lei, proprio per via di quelle convenzioni sociali che non vogliono che una donna mantenga un uomo, quindi non ne stiamo facendo una questione di donne "tutte venali", ma appunto di convenzioni sociali)

    (quindi non si tratta di uomini "spacconi e bugiardi" e donne "ipocrite" ma di distorte aspettative sociali che fanno sì che entrambi i sessi raccontino una realtà diversa. Tuttavia, entrambi, uomini e donne, hanno il DOVERE di ammettere questa "pecca"e a impegnarsi a rigettare questi stereotipi e a dare molta meno importanza all'aspetto fisico e altre cose materiali, altrimenti sono da considerare sessisti/e).

    Quindi alla luce di ciò, la società non crede che esistano uomini con carenza di vita sessuale e affettiva, proprio perchè è convinta che gli uomini in quanto tali siano "infallibili "conquistatori" a cui basta solo "avere carattere e personalità", e che le donne siano "pure" e che quindi un uomo guardino solo il "cuore" e il "carattere". In questo quadro, non è possibile che un uomo abbia problemi a trovare sesso e affettività, e se ne hanno è "per colpa del loro carattere e quindi devono migliorarsi". Ma questo, come detto sopra, è un falso quadro.

    A questo si aggiunge il fatto, che l'uomo è visto come un rude senza sentimenti (stereotipo passato) e "privilegiato" (stereotipo odierno), quindi la società non prova alcuna empatia verso gli uomini che raccontano la loro difficoltà ad avere una via sentimentale e sessuale, e anzi li disprezza come "vittimisti misogini", e li invita,con efferato disprezzo e sarcasmo,a "farsi le seghe" e a usare sex toys.

    Invece sarebbe ora di dialogare e collaborare tra i sessi per abbattere certi stereotipi, distorti canoni di forza e prestanza che gravano sugli uomini, e affinchè donne e uomini abbiano una concezione più profonda, etica e compassionevole nel modo di intendere e di vivere la relazionalità e sessualità.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

#1
La solitudine è uno dei nuovi tabù di una società in cui i valori si sono dissolti, tutto è permesso ma di solitudine è vietato parlare. Neppure si è in grado di capirla, credendo che sia la banale mancanza di qualcuno con cui andare a mangiare una pizza.
La civiltà dei consumi impone rapporti vuoti come il sorriso sempre e comunque.
Te ne accorgi quando vedi gente non occidentale, la conversazione può essere anche leggera ma la compagnia di queste persone ha un significato che da noi manca.
Ci si sta lentamente rendendo conto che i legami sociali sono indispensabili alla sopravvivenza individuale e collettiva, non solo nel senso materiale di aiuto reciproco, ma come una necessità vitale di qualsiasi essere umano.
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Derry

Citazione di: Finnegan il 25 Agosto 2018, 10:03:45 PM
La solitudine è uno dei nuovi tabù di una società in cui i valori si sono dissolti, tutto è permesso ma di solitudine è vietato parlare, neppure si è in grado di capirla, credendo che sia la banale mancanza di qualcuno con cui andare a mangiare una pizza.
La civiltà dei consumi impone rapporti vuoti come il sorriso sempre e comunque.
Te ne accorgi quando vedi gente non occidentale, la conversazione può essere anche leggera ma  la compagnia di queste persone ha un significato che da noi manca.
Ci si sta lentamente rendendo conto che i legami sociali sono indispensabili alla sopravvivenza individuale e collettiva, non solo nel senso materiale di aiuto reciproco, ma come una necessità vitale di qualsiasi essere umano.
E' proprio vero: la civiltà dei consumi non ammette che si parli di solitudine, si dà per scontato che la vita sia come viene proposta nelle pubblicità televisive, dove la gente è sempre dinamica e felice e sopratutto usa il prodotto giusto: se tu non riesci ad essere come loro (i modelli proposti) è perchè sei sicuramente tu a sbagliare.

Ma quando si arriva alla prova dei fatti non solo ci si rende conto che una società che per andare avanti ha bisogno di eccessi, di droga per stordisi in tutti i modi possibili, è una società malata, ma si vede anche che i paesi europei che ci vengono proposti come i più "avanzati" , sono ad esempio i paesi scandinavi dove le persone muoiono in una tale solitudine che nessuno neppure se ne accorge, oppure i paesi dove ormai lo stato si permette l'arbitrio di decidere chi debba esser fatto morire in ospedale (!) perchè "proseguire le cure non avrebbe senso".

I legami sociali sono fondamentali anche perchè tutti gli esseri umani sono diversi, ed è dal reciproco scambio di idee che è possibile mantenere una certo equilibrio come singoli: mettere una persona in isolamento, sia pure virtuale, è il miglior modo per farla impazzire :doh:
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Finnegan

#3
Citazione di: Derry il 26 Agosto 2018, 08:06:50 AM
E' proprio vero: la civiltà dei consumi non ammette che si parli di solitudine, si dà per scontato che la vita sia come viene proposta nelle pubblicità televisive, dove la gente è sempre dinamica e felice e sopratutto usa il prodotto giusto: se tu non riesci ad essere come loro (i modelli proposti) è perchè sei sicuramente tu a sbagliare.
Se non sorridi e saltelli come nelle réclame del dentifricio vieni trattato come un individuo quasi sospetto, "il nemico e l'asociale" come ha scritto Homodus nel suo blog, proprio come in 1984 di Orwell.
CitazioneMa quando si arriva alla prova dei fatti non solo ci si rende conto che una società che per andare avanti ha bisogno di eccessi, di droga per stordisi in tutti i modi possibili, è una società malata, ma si vede anche che i paesi europei che ci vengono proposti come i più "avanzati" , sono ad esempio i paesi scandinavi dove le persone muoiono in una tale solitudine che nessuno neppure se ne accorge, oppure i paesi dove ormai lo stato si permette l'arbitrio di decidere chi debba esser fatto morire in ospedale (!) perchè "proseguire le cure non avrebbe senso".
E infatti queste donne così politicamente corrette e "normalizzate", maestrine di presunta buona famiglia sono farmacie ambulanti, vanno dallo psicologo e hanno avuto storie degradanti con uomini di pessima reputazione (migranti, drogati, sbandati ecc.).
Il tutto con un atteggiamento di autoassoluzione, che fa intuire l'esito di un'unione sedicente stabile.

Passati i trenta vivere in un simile contesto è agghiacciante, anche perché le stesse persone sole sono incapaci di stabilire legami, non ne hanno i mezzi umani e culturali, in primo luogo punti di riferimento trascendenti, valori condivisi che possano unire, come testimonia il nostro tessuto urbano incoerente paragonato all'armonia dei secoli passati.

Diceva Ortega y Gasset che la comunità è qualcosa di vivente, non una somma di individui, una volta distrutta non si ricostituisce con improbabili frequentazioni e assembramenti religiosi o ludici che siano, dove si ripete lo stesso modulo di incomunicabilità di fondo.
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Serenissimo

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    Solitudine Maschile (parte 4)

    Solitudine in senso stretto e Solitudine in senso lato:

    - Solitudine in senso stretto :

    Essa nella stragrande maggioranza dei casi è contemporaneamente sessuale e sentimentale, nel senso che è una condizione in cui un uomo non riesce ad avere nè storie sessuali nè relazioni (storie, fidanzamenti) in quanto persistentemente rifiutato dalle donne a causa del suo aspetto fisico (non necessariamente "brutto" ma percepito come tale). Questa è una solitudine maschile tipica dei tempi odierni in Occidente, perchè la relazionalità sessuale e sentimentale non è più come nel passato nel quale avveniva esclusivamente nell'ambito matrimoniale ( dove ci si sposava vesso i 20 anni), e nel quale non contava l'aspetto fisico nè per gli uomini nè per le donne, ma solo la capacità di lavorare e sacrificarsi come un mulo per portare il pane a casa (uomo) e di sistemare la casa e accudire i figli (donna).

    Quindi, oggi, la maggior parte della relazionalità sessuale e sentimentale, cioè sia brevi storie sessuali che relazioni sessuali più stabili (fidanzamenti), avviene al di fuori del matrimonio, e ampiamente prima del matrimonio: storie sessuali o sentimentali-sessuali giovanili (sia occasionali che lunghe), tra compagni di scuola, di gioco, di università, tra conoscenti, tra colleghi di lavoro, flirt vari, fidanzamenti ecc. Oggi ci si sposa, generalmente, non prima dei 35 anni, e non ci si fidanza per sposarsi, ma ci si sposa solo quando il fidanzamento si è trascinato per anni. Quindi essendo, oggi, le relazioni più "libere" (libertinismo sessuale che segue le stesse dinamiche del liberismo economico) e meno soggette a certi vincoli morali e familiari e di convenienza, l'aspetto fisico la fa da padrone (non è giusto che accada così e non deve accadere, ma purtroppo accade perchè questa è una società basata sull'apparenza, e bisogna cambiare).

    Dunque, generalmente (parliamo appunto in generale, senza assolutizzare e negare eccezioni alla regola) un ragazzo e un uomo con caratteristiche fisiche considerate dalle donne "non attraenti", spesso escluso dalla sessualità , e i suoi anni migliori vengono bruciati. E alla sofferenza causata dal soffocamento e stroncamento di questo suo bisogno fisiologico (l'affettività e sessualità sono bisogni fisiologici), si aggiunge il boccone avvelenato che deve ingoiare nel vedere gli altri avere storie sia sessuali che sentimentali, il tutto tutto in un quadro sociale ipersessualizzato, qual è la società occidentale di oggi, in cui il sesso è considerato una sorta Idolo sacro che bisogna "meritare" per usufruirne. E questo aggrava ulteriormente il quadro della sofferenza degli uomini soli. Dunque chi nega che la solitudine maschile sia un problema, è una persona efferata. Certo, ci sono problemi ben più gravi, ma sarebbe squallido "benaltrismo" negare un problema solo perchè ci sono problemi più gravi.

    - Solitudine in senso lato:

    "Ma dai, nessuno rimane solo, prima o poi tutti si sposano!"

    Molto spesso la solitudine in senso stretto più "evolvere" in solitudine in senso lato, in quanto magari se l'uomo solo in questione dopo i 35 anni riuscirà a trovare un bel lavoro stabile (e oggi, per gli uomini, è estremamente complicato trovarlo), potrà anche esserci la possibilità che, per paura di rimanere solo per sempre, accetti come ripiego una donna (che a lui non piace, nè lui piace a lei) che si voglia sposare con lui per "sistemarsi". Intanto, come detto prima, gli sono stati bruciati i migliori anni in quanto non ha avuto sessualità e affettività nel periodo più bello e spensierato della vita, e soprattutto perchè la relazione che è riuscita a trovare è solo frutto di un ripiego e di un interesse (lui per paura di rimanere solo, lei per sistemarsi), in cui quindi da parte di entrambi non c'è attrazione o comunque non c'è sentimento di affetto , quindi la sessualità e affettività avvengono con il "contagocce", e spesso nemmeno con il "contagocce". Dunque questa è uno stato che arreca frustrazione e infelicità.
    Pertanto, questa questa è una condizione di Solitudine, anche se in senso lato. Ed è questa la tipologia di solitudine più diffusa e subdola.

    In conclusione, si può essere in stato di solitudine anche da sposati o conviventi, nel senso che la solitudine sessuale e affettiva è una mancanza totale (solitudine in senso stretto) o grave carenza (solitudine in senso lato) di sessualità e affettività, a prescindere dalla tipologia di rapporto.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

CitazioneQuindi essendo, oggi, le relazioni più "libere" (libertinismo sessuale che segue le stesse dinamiche del liberismo economico) e meno soggette a certi vincoli morali e familiari e di convenienza, l'aspetto fisico la fa da padrone (non è giusto che accada così e non deve accadere, ma purtroppo accade perchè questa è una società basata sull'apparenza, e bisogna cambiare).
Parole sante.
Citazioneè solo frutto di un ripiego e di un interesse (lui per paura di rimanere solo, lei per sistemarsi), in cui quindi da parte di entrambi non c'è attrazione o comunque non c'è sentimento di affetto , quindi la sessualità e affettività avvengono con il "contagocce", e spesso nemmeno con il "contagocce". Dunque questa è uno stato che arreca frustrazione e infelicità.
Descrizione perfetta della gran parte delle coppie di oggi.
CitazioneIn conclusione, si può essere in stato di solitudine anche da sposati o conviventi,
Assolutamente!
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