il blackwashing nei film di intrattenimento

Aperto da dotar-sojat, 12 Febbraio 2020, 11:39:06 AM

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dotar-sojat

una volta cerca "stampa" criticava il sistema di whitewashing nel cinema, ovvero di affidare ad attori "caucasici" personaggi della letteratura che erano di razze non bianche (neri, asiatici, pellerossa, ecc), con del semplice trucco.
Spesso il motivo era che non vi erano attori adatti a quel ruolo che corrispondevano alla razza del personaggio, famoso è ad esempio il ruolo di Mickey Rooney nel vicino cinese in Colazione da Tiffany.
Da tempo questo non si vede più, era più legato al cinema degli anni 50 e 60 (se escludiamo Claudio Mucari nel ruolo di Tiger Jack, nel film di Tex con Giuliano Gemma), ma invece sta divendando consuetudine arruolare attori di colore per personaggi bianchi.
Questo lo noto soprattutto nelle trasposizioni cinematografiche dei fumetti, Marvel su tutti (quindi Disney), che più delle altre case punta con fumetti e cartoni amche su personaggi LGBT.
Inutile dire che sono soprattutto i prodotti per i giovani quelli che presentano questa tendenza

Vi posto un po' di esempi recenti:

heimdall (personaggio di Thor, nonché divinità norrena)




valchiria (personaggio di Thor, nonché del mito norreno)


mary jane watson (ragazza di Peter Parker/spider-man)


flash thompson (amico di Peter Parker/spider-man)


Roland / gunslinger (serie La Torre Nera di Stephen King)







Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

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dotar-sojat

e anche la nuova batgirl è afroamericana...
https://www.comicus.it/mainmenu-screen/item/68438-javicia-leslie-sara-la-nuova-batwoman



ovviamente molti fan non prendono bene questa deriva di marvel e DC, e siccome nel numero ci sono sempre quelli che esagerano (con insulti e minacce) ecco che tutti diventano "razzisti", peccato che i fan protesterebbero anche in caso di whitewashing di personaggi come Blade, Martian Manhunter o altri di colore, ma questo non si può dire
Spera nel meglio, aspettati il peggio

dotar-sojat

ah, e se qualcuno se lo fosse perso avremo una 007 donna e di colore...



povero Ian Fleming, povero James Bond
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

I protagonisti maschili vengono da film tipicamente maschili provano che c'e' il bando della maschilita' non esiste solo a parole
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dotar-sojat

#5
ecco altri due recenti esempi di blackwashing, ovviamente "dovuti" visto il colonialismo bianco dei secoli passati
ovviamente se qualche fan (sorpattutto dei fumetti) osa alzare il dito e dire "mah..." viene immediatamente tacciato di razzismo e bannato da qualsiasi discussione. 

YARA SHAHIDI SARÀ TRILLI NEL LIVE-ACTION DISNEY DI PETER PAN


ALDIS HODGE SARÀ HAWKMAN NEL FILM BLACK ADAM



ed ecco la nuova batgirl di colore, sopra annunciata
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

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dotar-sojat

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dotar-sojat

#8
e grazie a Netflix avremo Lupin III (ricordo che è giapponese) Nero!



https://www.telefilm-central.org/arsenio-lupin-netflix-adattamento-omar-sy/
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

#9
Qualcuno è ancora abbonato a Netflix? :ablow:
A parte Lupin, i programmi di queste TV in abbonamento incoraggiano particolarmente la passività, perché forniscono un appagamento, i cui meccanismi biochimici sono simili a quelli di una droga (fonte: prof. Eric McLuhan).
Inoltre, i film più recenti (si confronti l'ultimo Independence Day col primo) scoraggiano ancor più il pensiero critico fornendo storie quasi prive di riferimento all'attualità.
Come spiegano i manuali di regia, qualsiasi film per funzionare deve fare riferimento alla vita dello spettatore e al contesto socioculturale presente, anche se la storia è ambientata nel passato o in un mondo di fantasia.
Un regista italiano mi ha detto che in un film, affinché ci sia la necessaria azione drammatica "deve esserci un conflitto", un avversario o un problema che i protagonisti devono fronteggiare.
Nei film recenti il riferimento all'attualità è molto tenue e gli avversari o i problemi non direttamente riferibili al contesto presente, per cui lo spettatore si immerge in un mondo completamente virtuale che lo rende ancora più passivo ed alienato.
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