I danni del porno agli uomini

Aperto da Serenissimo, 19 Febbraio 2018, 12:06:03 AM

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Serenissimo

https://totalitarismo.altervista.org/pornografia-la-degenerazione-della-degenerazione/

«Sono stato pornodipendente per molti anni, abbastanza da intendermi di pornografia più di quanto vorrei. Nonostante ciò mi sono sempre limitato a materiale "semplice", perlopiù etero, evitando cose veramente malate. Fortunatamente non ho mai sviluppato alcun feticismo e ho conservato il senso di disgusto nell'imbattermi in qualcosa di "anomalo". Talvolta però sento qualche pensiero tentatore, ma cerco sempre di evitare ogni pretesto per alimentarlo.
"Pornhub" è stato a lungo il mio sito web "preferito" e ho notato una lenta ma decisa svolta verso contenuti più oscuri in molti dei video prodotti dalle compagnie mainstream e in quelli sponsorizzati in prima pagina (in particolare nella sezione dei "più visti").
Nella prima pagina di Pornhub, dove una volta venivano proposti contenuti relativamente "semplici" (un uomo e una donna), in poco tempo sono iniziati a comparire video riguardanti il feticismo, l'incesto, la dominazione e lo stupro. Evitare questo tipo di contenuti è diventata una missione quasi impossibile, poiché anche le miniature sembrano porre l'accento sugli elementi più depravati dei video.
Le pubblicità sul sito web sono ancora peggio: feticismo dei piedi o sessualizzazione dei personaggi dei cartoni animati, spesso è impossibile evitare di visualizzarli a causa della pubblicità a lato dei video che parte in automatico ogni volta che si mette in pausa il video. (In effetti le pubblicità sono l'aspetto peggiore, dato che sono pensate per mostrare questi tabù in modo accattivante e risvegliare "fantasie" latenti che l'utente potrebbe ignorare di avere).
Ho anche notato una tendenza preoccupante tra i più importanti produttori di pornografia: le nuove pornostar sembrano sempre più giovani. Ora, potrebbe essere solo un'impressione personale dovuta al passare degli anni (sono stato pornodipendente dall'adolescenza fino a venticinque anni circa), ma sono convinto che esista l'intenzione da parte dell'industria pornografica di reclutare attrici che dimostrano meno anni, allo scopo di richiamare il tabù della pedofilia. Penso che tutto ciò porterà presto a una vera e propria sessualizzazione dei bambini e degli adolescenti.
Dopo essermi stancato di Pornhub (o di qualsiasi altro sito "famoso") ho pensato di rivolgermi alle gif di Reddit [cioè alle immagini che trovata su forum dedicati alla pornografia]. Credevo fosse un ambiente più "controllato", invece ho perso il conto delle volte in cui ho cliccato su un'immagine di contenuti sessuali apparentemente "normali" per tornare immediatamente indietro dopo aver adocchiato il marchio digitale di una di queste società specializzate in "contenuti tabù" e essermi reso conto di trovarmi davanti a una clip tratta da un video di incesto o dominazione. Ancora peggio, ci sono delle gif che iniziano normalmente e poi si rivelano essere prese da video di dominazione, nei quali una donna viene torturata in modo orribile.
Non penso ovviamente che dietro tutto ciò ci sia una specie di complotto per distorcere le identità sessuali di un'intera generazione di uomini (o forse sì, chi può saperlo?) ma è importante ricordare che l'industria pornografia fa affari e che il suo affare principale è tabù. Per aumentare i clic, le adesioni e i profitti, deve costantemente reinventarsi e mantenere gli utenti dipendenti dai propri contenuti. Ciò comporta una discesa verso i tabù più oscuri da bilanciare con l'accettabilità sociale (fenomeno che rispecchia la discesa che molti consumatori di pornografia intraprendono per soddisfare la loro incontrollabile lussuria, una discesa verso feticci sempre più deprivati).
Trovo tutto ciò davvero allarmante. Questo tipo di contenuti, un tempo relegato negli angoli più oscuri del web, sta lentamente prendendo piede sui siti mainstream. Il porno che guardavo da adolescente ora sembra roba d'altri tempi, rispetto al materiale a cui gli adolescenti odierni sono esposti. Se penso all'effetto estremamente negativo che il porno ha avuto sulla mia vita, mi preoccupo delle conseguenze psicologiche che avrà su molti giovani uomini (e anche donne). Ho letto di recente un articolo di un ragazzino che ha violentato la sorella dopo la continua esposizione a pornografia incestuosa e ho pensato che questo è ciò a cui può condurre la sessualità distorta proposta ai giovani.
A causa della mia dipendenza, ho tentato ripetutamente di inventare metodi nuovi per evitare l'esposizione a questo contenuto "anormale", ma sembra sempre infilarsi nella mia mente: se non altro i miei valori morali sono rimasti antitetici a quelli della pornografia (e questa è una buona cosa).
Per molti anni sono stato in grado di giustificare il consumo di pornografia dicendomi che quello che stavo guardando non era "troppo cattivo", o convincendo me stesso che "tutti gli altri della mia età guardano queste cose, perché io non dovrei?" ma ora mi rendo conto che il porno agisce in modo simile a una "droga di passaggio", solo che il porno fa da "passaggio" alla depravazione e alla degenerazione della mente e dell'anima.
Quando guardi il porno, tutto perde l'innocenza, tutto si riduce all'iper-sessualizzazione e ciò conduce verso un vuoto infinito di dissolutezza e miseria. [...] Ormai non riesco più nemmeno a guardare i piedi di qualcuno senza provare un senso di disgusto e la paranoia di poter essere in qualche modo eccitato da essi [...]. Mi sento come se fossi stato stuprato psicologicamente (so che probabilmente non è un paragone giusto, quindi mi scuso se qualcuno può sentirsi offeso ma non riuscivo a pensare a un termine per descrivere adeguatamente il vuoto e il disgusto per me stesso).
Sono stufo di sentirmi il protagonista di un racconto di Lovecraft ogni volta che finisco di masturbarmi, come se fossi stato esposto a un orrore inspiegabile (e gran parte di esso è davvero inspiegabile: come spiegheresti certi contenuti "ultra-sessuale" a un genitore o a uno psicologo che non hanno alcuna idea di internet, per esempio?). [...]»
(Mainstream porn's descent into depravity, r/NoFap, 25 gennaio 2018)
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Finnegan

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Serenissimo

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/27/jada-pinkett-la-moglie-di-will-smith-rivela-io-dipendente-dalla-pornografia/5211942/

Jada Pinkett, la moglie di Will Smith, è tornata a parlare senza tabù del suo rapporto con il sesso. L'attrice lo ha fatto nell'ultima puntata di Red Table Talks dove, di fronte alla figlia Willow e alla madre Adrienne, ha rivelato che per un periodo della sua vita è stata dipendente dalla pornografia. "Avevo un rapporto malsano con certi video. Che ci crediate o meno, all'epoca non avevo relazioni con uomini, stavo attraversando un periodo di astinenza", ha raccontato Jada Pinkett.

Jada Pinkett, la moglie di Will Smith rivela: "Avevo 5 orgasmi al giorno, ero dipendente dal sesso"

"Con la pornografia cercavo di colmare un vuoto", ha spiegato rispondendo alla domanda di Willow circa i motivi della sua dipendenza. "È comunque sintomo di un disturbo", ha aggiunto spiegando che è riuscita ad uscire dalla dipendenza anche grazie a Will Smith: "È il mio genio della lampada", ha detto lei, scherzando sul ruolo del marito in Aladdin.
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Serenissimo

https://www.studiocataldi.it/articoli/34489-effetti-e-rischi-della-pornografia-sulla-formazione-della-persona.asp

Piccola guida alla scoperta del valore personale e relazionale della sessualità per scongiurare il prodursi di danni sulla crescita di bambini e ragazzi

Dott.ssa Margherita Marzario -

Sia la legislazione nazionale sia le fonti internazionali cercano di tutelare i bambini e i ragazzi dalla pornografia, come possibili soggetti attivi o passivi.

La storica Lucetta Scaraffia denuncia: "[...] siamo comunque circondati da manifesti che ci invitano a comprare oggetti di ogni genere, propagandando ogni tipo di prodotto allo stesso modo, cioè con giovani donne molto sexy e poco vestite che promettono implicitamente un orgasmo a chi acquisterà il prodotto in questione. Perché oggi ogni forma di soddisfazione di un desiderio acquista subito una forma sessuale, per essere convincente la pubblicità lo deve apparentare a quella soddisfazione lì. Suggerendo sottilmente l'idea che il piacere provato nell'acquisto supera di molto quello di tipo erotico e ha il vantaggio, a differenza di quest'ultimo, di essere accessibile a persone che per età o motivi vari si vedono preclusa la soddisfazione erotica". Il sesso fa parte della persona, completa la persona, fa emozionare ed esprimere la persona, invece la pornografia è mercificazione, reificazione, volgarizzazione, brutalizzazione del sesso e conseguentemente della persona. La pornografia e anche una certa pubblicità a continuo e inopportuno sfondo sessuale contribuiscono all'ipersessualizzazione di ragazzi e ragazze con danni sulla salute, non solo sessuale, come tempesta ormonale, precoci rapporti sessuali, aborti in età precoce, uso precoce della "pillola del giorno dopo" sino a dipendenze da non sostanze o disturbi parafilici come descritti nel DSM-V (Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders). Bisogna parlare e "comunicare" in famiglia sul sesso e sulla pornografia per prevenire dipendenza da sesso o sessuomania e non ritenere scontato che i figli vengano già a conoscenza e nella maniera adeguata di questa sfera a scuola o nel gruppo dei pari. "La salute è creata e vissuta dalle persone all'interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama" (dalla Carta di Ottawa per la Promozione della Salute, 1986). Nel report finale di un'indagine ad opera del MOIGE, Movimento Italiano Genitori si rileva: "Dimensione dell'"influenza che il sistema familiare, amicale e scolastico hanno sul comportamento": emerge che, in generale, la pornografia non è un argomento molto trattato a casa e a scuola. Quindi, nonostante la pornografia non sia più considerata un tabù, come affermato in precedenza, i dati dimostrano che vi è ancora un certo pudore nel parlarne. In tal modo, vengono sottovalutati i rischi psicologici connessi a un'ipersessualizzazione dei minori. Infine, il gruppo non sembra avere un ruolo importante nella decisione di guardare materiale pornografico, ma solo nel fornire informazioni su come accedervi, ciò concorda con la tendenza dei giovani a fruire di foto e video pornografici da soli e non in situazioni sociali"[1].

La sessualità non è né pornografia né virtualità, né sessuomania né sessuofobia, ma personalità, linguaggio e comunicazione, dire e dare di sé. Gli adulti devono educare a questo - e forse più che in altri campi - con l'esempio della loro vita. La sessualità è componente di quello sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale che deve essere garantito ad ogni fanciullo (art. 27 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia), che deve essere garantito ancor di più a fronte di stimoli e insidie che possono provenire dal web.

Come mette in guardia l'economista gesuita GianPaolo Salvini: "Particolare importanza riveste tutto il mondo del web, perché è ovvio che gli e le adolescenti utilizzano la rete anche per conoscersi e per sperimentare la propria sessualità, pensando di poter gestire anche l'interazione sessuale con persone sconosciute, con conseguenze a volte molto dolorose, anche perché non sempre l'adulto rivela la propria identità o le proprie intenzioni. L'avvento degli smartphone ha messo a disposizione di tutti/e questo mondo di possibilità, ma non tutti/e dispongono delle competenze digitali necessarie per utilizzare gli strumenti e le possibilità a disposizione, massimizzando i benefici e minimizzando i rischi".

Massimizzare i benefici e minimizzare i rischi a tutela della salute propria e altrui, ciò che si legge anche in "Creare ambienti favorevoli" della Carta di Ottawa per la Promozione della Salute: "Le nostre società sono complesse e interdipendenti, e non è possibile separare la salute dagli altri obiettivi. Gli inestricabili legami che esistono tra le persone e il loro ambiente costituiscono la base per un approccio socio-ecologico alla salute. Il principio guida [...] è la necessità di incoraggiare il sostegno e la tutela reciproci: prendersi cura gli uni degli altri, delle nostre comunità e del nostro ambiente naturale". L'adolescenza, date le sue peculiarità, richiede ancor di più "un approccio socio-ecologico alla salute". Gli esperti riferiscono: "Donald Hilton Jr, della University of Texas Health Science Center, ha parlato dell'influsso della pornografia sul funzionamento del cervello: quanto prima il bambino è esposto a immagini pornografiche, tanto prima sarà influenzato da un determinato immaginario, sopraffatto da emozioni che non è in grado di elaborare e digerire. Da questo punto di vista, è interessante notare come l'adolescenza inizi con sempre maggiore anticipo. [...] per contro, lo sviluppo del cervello e del senso di responsabilità continua a seguire le consuete tempistiche, quando addirittura non risulta posticipato: si registra cioè una maturità del corpo molto precoce, alla quale non corrisponde la maturità relazionale e cognitiva, la consapevolezza della propria identità e della propria vita sessuale. Questo contrasto è preoccupante, perché i minori agiscono sessualmente, ma non si rendono conto di ciò che stanno facendo. Il nostro compito deve essere quello di favorire una maggiore integrazione tra lo sviluppo fisico e l'etica"[2].

Lo psicoterapeuta Alberto Pellai spiega: "La pornografia fornisce un'eccitazione immediata, ma svuota la sessualità di ogni significato emozionale e relazionale. La trasforma in un'attività orientata unicamente alla ricerca di un piacere immediato dove l'altro non è un soggetto da amare, bensì un oggetto da usare. Noi padri abbiamo il dovere di condurre una vita "porn-free", così da testimoniare ai nostri figli che, pur di fronte a un'offerta sempre più smisurata e accessibile di materiale vietato ai minori, siamo in grado di gestire la nostra sessualità orientandola a valori e significati che non rispondono a principi puramente pulsionali e istintuali". I padri hanno un ruolo fondamentale, anche nell'educazione sessuale e nella prevenzione dell'uso di pornografia e dell'eventuale dipendenza da quella online (sempre più diffusa), perché l'educazione è esempio, è essere ed esserci. La paternità è etimologicamente, ontologicamente e antropologicamente in contrasto con la pornografia in senso lato. La paternità così intesa consente e favorisce il rispetto dei diritti della bambina, come formulati nella Nuova Carta dei diritti della bambina, approvata il 30 settembre 2016 (in particolare negli articoli 2 e 9), e specularmente quelli del bambino. L'art. 2 della nuova Carta dei diritti della bambina recita: "Ogni bambina ha il diritto di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l'equilibrio psico-fisico"; e l'art. 9: "Ogni bambina ha il diritto di non essere bersaglio, né tanto meno strumento, di pubblicità per l'apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità". La pornografia è anche una violazione delle donne bambine, nella loro immagine e integrità presente e futura. "Mary Anne Layden, della University of Pennsylvania, ha fatto notare che la pornografia veicola immagini di una relazione tra i sessi che mostra un maschio dominante e una femmina sottomessa, che invia un messaggio secondo il quale alla donna piacerebbe essere umiliata, soffrire; la diffusione della pornografia ha innescato il diffondersi di pratiche sessuali che infliggono dolore alla donna"[3].

Il sociologo Francesco Belletti dichiara: "Alle nuove generazioni serve un accompagnamento educativo, relazionale, ma la vera sfida è offrire una diversa visione della persona e della sessualità, soprattutto agli adolescenti. Non ci si può limitare ad offrire pur importanti indicazioni tecniche-illustrative, quasi manualistiche (come funzionano gli organi sessuali, come non contrarre malattie sessuali, come non avere gravidanze indesiderate...), ma serve la riscoperta della bellezza e della potenza della sessualità come sfera espressiva suprema della persona, come ponte relazionale con l'altro, come codice comunicativo di dono e di legame reciproco. Serve educare i sentimenti, gli affetti, i progetti, insieme alle relazioni erotiche e genitali. Perché «fare l'amore» è prima di tutto abbracciare completamente l'altro, donando se stesso. E questo bisogna comunicare, contro una cultura consumistica che rischia di incenerire la bellezza della sessualità in un consumo egoistico, fine a se stesso, che lascia, in ultima analisi, solo l'«amaro in bocca»"[4]. Con i giovani bisogna usare un linguaggio chiaro, diretto, essenziale e che li desti, che li colpisca non per farli affondare ma per farli approfondire, che susciti la curiosità ma non (solo) i pruriti: così per il sesso. Quella chiarezza di linguaggio che emerge dalla Carta europea dei diritti del fanciullo (Risoluzione A3-0172/92) nel punto 8.32: "il fanciullo dovrà esser protetto dalle malattie sessuali e ricevere a tal fine le necessarie informazioni; inoltre deve avere accesso all'educazione in materia sessuale e all'assistenza medica necessaria anche per quanto riguarda le misure intese al controllo delle nascite, nel rispetto delle convinzioni filosofiche e religiose". "Educazione in materia sessuale", perché la componente sessuale è materia (da "mater") di vita e riguarda la sfera più intima e nobile dell'essere umano tanto che nell'atto normativo si parla di convinzioni filosofiche e religiose (si pensi anche al significato etimologico di "vagina" che deriverebbe da "vaso" o "vuoto"). La pornografia è il contrario delle "necessarie informazioni", è un "buco nero" che annulla e ingurgita tutto. Emblematiche le parole del filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti: "I giovani anticipano i rapporti sessuali ed estinguono il desiderio che, poi, bisogna sostituire con un altro tabù, che è la droga. [...] La pornografia è depressiva perché non si ha quello che si vede, la sovrabbondanza delle immagini fa venire la nausea e spegne il desiderio"[5].

La sessualità non è solo corpo, ma corporeità, è una dimensione ultrasensoriale, aspaziale, atemporale in cui ci si innesta, ci si sublima, ci si incontra negli abissi delle emozioni più recondite e ignote, è toccare l'infimo (nel senso letterale e non negativo), l'intus e l'inter dei corpi, oltre i corpi, come nel gruppo marmoreo "Amore e Psiche" di Antonio Canova, è un canale per "esplorare l'universo sconfinato delle passioni umane" (cit.). La pornografia, perciò, non è solo violazione della normativa nazionale (per esempio artt. 600 ter e ss. cod. pen.) e di quella internazionale (tra cui il Protocollo opzionale concernente la vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante bambini del 2000 e ratificato in Italia nel 2002) ma violazione del bello e nei confronti dei bambini è violazione di quanto previsto nel Preambolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia: "[...] il fanciullo per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare, in un'atmosfera di felicità, amore e comprensione". E la pornografia è il contrario di pienezza ed armonia. "Armonia", significa disposizione, proporzione, derivante dal greco "armozein", connettere, collegare, a sua volta da una radice ar- che indica unione, disposizione, comune anche ad "arte" e "aritmetica". "Non è solo una concordia emozionale ed intima; non solo un'unità di intenti, un'alleanza; non solo una proporzione raffinata, una disposizione accurata. L'armonia è l'incastro perfetto di travi che assembla uno scafo completo, uno scafo che ha un fine, capace di muoversi in mare" (cit.). La vita è armonia e l'armonia è principio di vita. È essenziale educare al bello, educare a cercare la propria parte migliore e potenziarla, esaltarla ed esternarla muovendosi nel mare della vita.
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Finnegan

#54
Il testo mette in guardia contro la pornografia ma non manca di contraddizioni:
- Parla di diritti delle bambine e non dei bambini
- Pretende di creare una pornografia in chiave femminista in cui la donna non sia "sottomessa", il che sottintende che esista una pornografia "buona" e che l'uomo sottomesso sia accettabile.
- Auspica un "accompagnamento educativo" per "offrire una diversa visione della persona e della sessualità". E' una frase che può voler dire molte cose, incluso educare gli uomini a una sessualità "politicamente corretta" in chiave femminista.
La sessualità attiene alla sfera più intima della persona, e non è compito della scuola discuterne anche perché la gente la vive in modo molto diverso in base alle convinzioni proprie e della propria famiglia, quindi non si può imporre un "modello unico" (deciso da chi?)
E inoltre contraddittorio pretendere di educare la gente alla sessualità (ammesso che basti qualche lezione) come "dono e legame reciproco" in un quadro di rapporti promiscui che la scuola notoriamente incoraggia.
- Infine:
CitazioneLa pornografia fornisce un'eccitazione immediata, ma svuota la sessualità di ogni significato emozionale e relazionale. La trasforma in un'attività orientata unicamente alla ricerca di un piacere immediato dove l'altro non è un soggetto da amare, bensì un oggetto da usare.
Questo approccio alla sessualità non ha luogo solo nell'ambito della pornografia, ma anche in una relazione vera in cui l'altro è ridotto ad oggetto. In realtà oggi è la regola, specialmente nelle relazioni occasionali.
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Serenissimo

https://www.youtube.com/watch?v=KCSu86dA5jg&list=PLrAdQGM-sYTC_iRwRBveR_A6119-riLxx&index=6

Eccellente video di Marco Crepaldi , lo stesso che ha intervistato il responsabile del forum degli incel - e già questo basta per garantirne l'elevata affidabilità -

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Finnegan

Il porno crea assuefazione e incapacita di avere avere rapporti reali. Meno male che se ne parla in una prospettiva laica, perché nei movimenti maschili sussiste ancora l'idea che il porno sia innocuo se non positivo per gli uomini.
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Il Conte di Lautréamont

Carissimi Fratelli, vi siete dimenticati di dire che la pornografia fa male soprattutto ai pornoattori. Ecco un video dimostrativo:

www.youtube.com/watch?v=U5OpsS2B4z0

Per il resto, secondo il mio modico e personalissimo parere, gli imprenditori che fanno i soldi con l'industria a luci rosse meriterebbero di penzolare dal legno di Norimberga. La veicolazione dei contenuti hard e le modalità con cui vengono ottenute le performance, nonchè i loro nefasti effetti sulla psiche, costituiscono un vero e proprio crimine contro l'umanità.

Il Conte di Lautréamont

Il Vero volto della pornografia

di Dawn Worswick
( Traduzione dall'originale inglese Porn Stars Are Abused and are Human Trafficking Victims a cura di Paolo Baroni. Questo articolo è stato pubblicato sul San Jose Crime Examiner, del 19 aprile 2011. Durante l'infanzia, la Worswick è stata vittima di stupri e abusi. Scritto reperibile alla pagina web http:/www.examiner.com/crime-in-san-jose/porn-stars-are-abused-and-are-human-trafficking-victims )


Se da una parte diventa sempre più assodato che la pornografia causa nei suoi fruitori più accaniti disagio e dipendenza, dall'altra inizia a uscire allo scoperto un numero crescente di ex pornostar che punta il dito contro l'industria del sesso accusandola di usare violenza e maltrattamenti verso chi sta davanti alla cinepresa. Le testimonianze a riguardo cominciano ad abbondare e dovrebbero suonare come un campanello d'allarme per le autorità e per chi passa ore e ore davanti ad un monitor alla ricerca dell'estasi che non arriverà mai. Dietro a certe immagini ovattate o a certi sguardi maliziosi e provocanti si nasconde spesso il dolore indicibile di chi è finito negli ingranaggi di un mondo crudele e spietato in cui regna solo legge del profitto. E come su di un grande plateau de fromages, questa industria è in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti o quelli che stanchi e annoiati dalla «solita» pornografia vogliono la novità del momento. Ce n'è per tutti i gusti. Poco importa se gli «attori» sono adolescenti o devono subire qualsiasi genere di umiliazione. L'importante è divertirsi. Per potere usufruire di questa malsana forma di intrattenimento è sufficiente un clic e qualche euro. Il servizio è discretissimo, a domicilio e sempre disponibile, come d'altronde lo sono le donne virtuali di chi passa la sua vita sessuale davanti ad un computer.


Negli ultimi tre mesi, tre stelle del cinema a luci rosse sono morte. La pornostar Hunter Bryce (1980-2011) è stata trovata morta il 13 aprile 2011 nella sua casa situata nella San Fernando Valley. Aveva solamente trent'anni. La sua pagina facebook è piena di commenti del tipo «riposa in pace Hunter», «sei stata una grande pornostar», «ci manchi molto». I film nei quali è stata protagonista erano di genere veramente violento, quelle pellicole in cui le ragazze vengono legate e stuprate in branco, usate e buttate via. I suoi amici definivano il suo comportamento «freddo ed eccentrico», sebbene la Bryce stesse chiaramente avendo dei problemi di droga e avesse più volte chiesto aiuto su twitter. Nessuno sembra averla ascoltata, tranne l'ex pornostar Shelly Lubben, creatrice di The Pink Cross Foundation. La Lubben ha tentato di contattarla inviandole diversi messaggi su twitter e facebook. Essa ha chiesto ai suoi fans di pregare per Hunter. Le altre due stelle del porno decedute sono Greg Centuaro, morto a trentaquattro anni il 26 marzo 2011 per un'apparente overdose di droga, e la pornostar tedesca Sexy Cora, scomparsa a  il 20 gennaio 2011 per una complicazione sopraggiunta nel corso di un'operazione per aumentarle il seno. Come ha riportato Sky News, si trattava del sesto intervento chirurgico di questo tipo a cui si era sottoposta. Aveva solamente ventitré anni.

Shelley Lubben ha chiesto di pregare anche per Kacey Jordan, il giocattolo umano usa-e-getta con cui si è trastullato il celebre attore Charlie Sheen. La Jordan ha tentato il suicidio il 14 marzo 2011 dopo una sbornia, e ora sta lottando per mantenersi sobria. Recentemente, essa è stata ricoverata in ospedale e Shelley non vuole fare nient'altro che aiutarla attraverso questo dolore prima che finisca all'obitorio, com'è successo a molte altre sue colleghe prima di lei. Shelley Lubben, una famosa ex pornostar ed ex prostituta, è veramente un eroina dei tempi moderni che cerca di salvare vite umane mediante la sua organizzazione, la Pink Cross Foundation. Essa è la sorella che si prende cura e corre in aiuto in tutto il mondo di dozzine di ragazze e di ragazzi che accusano l'industria pornografica di essere piena di magnaccia, di stupratori e di persone che farebbero qualsiasi cosa pur di trovare «la persona giusta», anche se il «talento» è minorenne. Ha dichiarato la Lubben: «La maggior parte della gente che lavora nell'industria del porno proviene da famiglie distrutte. Molte delle ragazze hanno subito abusi sessuali. Così, l'industria a luci rosse adesca questo genere di persone per sfruttarle. In realtà, quando qualcuno di voi si mette a guardare materiale pornografico, sta contribuendo al crollo e alla distruzione di superstiti adulti di abuso sessuale su minore, con problemi di droga e malattie fisiche. Ecco ciò che state realmente guardando perché, ve lo giuro, nessuno di quelli che lavorano in quel tipo di industria è sano». Ecco un'altra citazione proveniente da un ex consumatore abituale di pornografia: «Qualcuno in rete ha parlato di quelle pornostar che subiscono abusi. Così, ho fatto una ricerca su Google. Sono uscite diverse voci e ho letto numerose storie. Non guarderò mai più il porno; è terribile e immorale. Sembra una forma di schiavitù moderna o il traffico di esseri umani».

Ecco alcuni fatti relativi all'industria pornografica, che a ben guardare non è poi così affascinante come sembra:

1)  Tra il 2007 e il 2010, trentasei pornostar sono decedute di AIDS, suicidio, omicidio e droga;
2)  Il 66% delle stelle del porno sono affette da herpes, una malattia non curabile;
3)  Dal 2004, sono stati accertati tra i performer 2.396 casi di clamidia e 1.389 casi di gonorrea, entrambe malattie venere;
4)   Più di cento pornostar etero e gay sono morte di AIDS;
5)  Dal 2004 ad oggi, come riportato dall'Adult Industry Medical Healthcare Foundation (AIM), sono stati riscontrati almeno ventisei casi di HIV;
6)  Secondo la County of Los Angeles Public Health, il 70% delle infezioni contratte sessualmente nell'industria pornografica colpisce le donne;
7)  Nella contea di Los Angeles, la percentuale di casi di chlamydia e di gonorrea fra le star è dieci volte maggiore di quella registrata venti anni fa;
8)  La fascia di età di coloro che consumano la maggior quantità di pornografia on line è compresa tra i dodici e i diciassette anni;
9)  Oltre undici milioni di adolescenti guardano regolarmente pornografia su internet;
10) In rete, ci sono 4.200.000 siti web pornografici, 420.000.000 pagine web dello stesso genere; e 68.000.000 milioni di richieste quotidiane porno sui vari motori di ricerca;
11) Il 50% degli uomini e il 20% delle donne che frequentano la chiesa consumano regolarmente pornografia;
12) Nell'ultimo anno, su 1.351 uomini di chiesa o pastori osservati, il 54% ha guardato materiale pornografico in internet;
13) Di tutti i casi accertati di abuso su minori, il 48% è avvenuto negli Stati Uniti;
14) Durante il Convegno del 2003 dell'American Academy of Matrimonial Lawyers, un evento che ha riunito i migliori avvocati divorzisti della nazione e i corsisti, è stato rivelato che il 58% dei divorzi è avvenuto a causa di un'eccessiva quantità di pornografia on line consumata da uno dei due coniugi;
15) La pedo-pornografia è uno degli affari più velocemente in crescita nella rete, e il contenuto sta peggiorando a vista d'occhio. Nel 2008, l'Internet Watch Foundation ha denunciato la presenza in rete di 1.536 domini contenenti filmati o immagini relative ad abusi su minori;
16) Nel 2006, il reddito mondiale complessivo della pornografia era di novantasette miliardi di dollari. Di questi, approssimativamente tredici miliardi sono stati incassati solo negli Stati Uniti.

La Dr.ssa Mary Anna Layden, co-direttrice del Sexual Trauma and Psychopathology Program, al University of Pennsylvania's Center for Cognitive Therapy, ha affermato: «Attualmente, la pornografia è il più grande pericolo che io conosca per la salute psicologica. Internet è un sistema di spaccio perfetto perché è anonimo, eccitante e propone modelli di condotta per questi comportamenti. E' possibile ricevere la "droga" a domicilio ventiquattro ore su ventiquattro, senza censura, e i ragazzini sanno come usarlo molto meglio degli adulti. Si tratta di un sistema di consegna perfetto se vogliamo avere un'intera generazione di giovani tossicodipendenti da porno che avranno sempre la droga nella loro mente».

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