I danni del porno agli uomini

Aperto da Serenissimo, 19 Febbraio 2018, 12:06:03 AM

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Serenissimo

https://www.informarexresistere.fr/pornografia-3-ragazzi-10-hanno-problemi-di-erezione-con-donne-non-virtuali/

Un argomento delicato che deve essere affrontato con i giovani di questa generazione

La maggior parte della gente è consapevole del fatto che la pornografia comporta – anche da un punto di vista puramente secolare – conseguenze seriamente negative. Molti la definiscono "la nuova droga". Il numero di famiglie, relazioni e vite personali distrutte dovrebbe essere una prova sufficiente della sua natura disastrosa.

Detto questo, oggi vorrei condividere un interessante video/post di Matt Fradd, che lavora per Covenant Eyes. Il post presenta un'intervista di Matt al fondatore di Reboot Nation, Gabe Deem, che tratta un effetto collaterale della pornodipendenza di cui si è iniziato a parlare solo di recente: la disfunzione erettile indotta dal porno.

Ammetto che non posso fare a meno di sentirmi esasperato quando "scienziati" o "psicologi" continuano a dare lezioni su una "sessualità sana" che non è affatto tale. La sessualità spazzatura non fa altro che danneggiare le persone coinvolte (soprattutto le donne!) Ancora una volta, la natura ha un modo per ricordarci che siamo fatti e progettati per l'amore. Forse è ora di iniziare ad ascoltare.

Matt Fradd: Gabe, cos'è la disfunzione erettile indotta dalla pornografia?

Gabe Deem: È una condizione in cui si diventa incapaci di ottenere e/o mantenere un'erezione senza la pornografia. In altre parole, ci si riesce con il porno ma non con il proprio partner (gli uomini con disfunzione erettile grave indotta dalla pornografia non riescono più ad avere un'erezione neanche con il porno).

Storicamente, la disfunzione erettile è stata classificata come "psicogena", dovuta a fattori psicologici come stress, depressione e ansia, o "organica", derivante da condizioni fisiche come problemi ormonali o malattie cardiovascolari. La disfunzione erettile indotta dal porno, tuttavia, sembra riguardare il fatto di condizionarsi a livello sessuale (allenare il proprio cervello) per farsi eccitare dai pixel anziché da una persona reale.

Riguarda il fatto di condizionare la propria eccitazione a qualsiasi cosa sia collegata alla propria fruizione di materiale pornografico – voyeurismo, novità, ricerca, feticismo, ecc., che non s i adatta al sesso reale. Se quindi si è un uomo giovane e per il resto in salute con disfunzione erettile, quando qualcuno dice "è tutto nella tua testa" potrebbe aver ragione, ma se è una condizione indotta dalla pornografia è dovuta a cambiamenti fisici del cervello, non meramente psicologici.

Detto ciò, la disfunzione erettile è lo stadio finale dei problemi collegati alla pornografia. La difficoltà nel raggiungere l'orgasmo (eiaculazione ritardata), minore eccitazione, pensare alla pornografia durante il sesso, escalation verso generi più estremi... sono tutti segni che ci si sta dirigendo verso la disfunzione erettile.

[...]

MF: Wow, dev'essere terrificante. Quanto è diffusa questa situazione, Gabe? Hai menzionato un forum con "migliaia di uomini"...

GD: Non abbiamo cifre esatte, ma sappiamo che gli studi mostrano un enorme aumento di giovani uomini con disfunzione erettile, che va di pari passo con l'aumento dell'accesso alla pornografia su Internet ad alta velocità. Uno studio svizzero del 2012 ha rivelato che il tasso di disfunzione erettile nei giovani tra i 18 e i 24 anni era del 30%. Uno studio italiano del 2013 ha riferito che gli uomini al di sotto dei 40 anni hanno il 10% di probabilità in più di soffrire di disfunzione erettile grave rispetto a quelli con più di 40 anni. Nel 2014 uno studio canadese ha riferito un tasso di disfunzione erettile del 27% tra i ragazzi tra i 16 e i 21 anni.

Possiamo paragonare tutti questi dati a uno studio realizzato nel 1992 – prima dell'avvento di Internet ad alta velocità – in base al quale solo il 5% degli uomini tra i 18 e i 59 anni soffriva di disfunzione erettile. Attualmente abbiamo tassi di disfunzione erettile nei giovani molto più elevati di quelli che avevamo in uomini più grandi.

Finora solo uno studio, quello del 2014 dell'Università di Cambridge, ha interpellato gli uomini che soffrono di disfunzione erettile sull'uso della pornografia. I ricercatori hanno riferito che il 60% dei soggetti (con un'età media di 25 anni) ha affermato di avere difficoltà nell'erezione/eccitazione con il partner ma non con il porno. Un'altra ricerca sul cervello dei consumatori di materiale pornografico sta mostrando effetti potenzialmente negativi. Uno studio tedesco ha collegato la minore eccitazione a centri di soddisfazione più piccoli nel cervello delle persone che usano maggiormente la pornografia. Discutendo lo studio, il ricercatore capo Simon Kuhn ha affermato che questo fatto "potrebbe significare che il consumo regolare di materiale pornografico può più o meno logorare il sistema di soddisfazione". Le prove per cui la pornografia può avere effetti negativi su chi ne fa uso aumentano.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Fonte: Aleteia
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Molti studi indipendenti dimostrano che il porno provoca danni cerebrali. Tutte le dipendenze minano il carattere, l'opposto di quel che ci vuole per i diritti maschili e per una vita appagante:

http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/pornografia/pagine_articoli/pornografia_droga_e_altera.htm

L'Autore di questo articolo, uno stimato neurochirurgo della University of Texas, illustra gli effetti devastanti dovuti all'impatto della pornografia sul cervello umano. La sua analisi, sia scientifica che sociale, mostra come questo flagello sia una manifestazione della famosa rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. D'altronde, fin dalla sua nascita, questo movimento ha rivendicato il diritto al libero amore e al consumo di sostanze stupefacenti come mezzi di liberazione dell'individuo. E in fondo che cos'è la pornografia se non una potente droga cerebrale?

Mentre alcuni hanno evitato di usare il termine «dipendenza» nel contesto di certe compulsioni naturali come la sessualità incontrollata, l'eccessiva assunzione di cibo o il gioco d'azzardo, prenderemo in considerazione le evidenze scientifiche attuali per quanto riguarda il cervello e la dipendenza da pornografia. In questo articolo si cercherà di rispondere a due domande:

Biologicamente, è il cervello ad essere colpito dalla pornografia e dalle altre dipendenze sessuali?

Se è così, e se tali dipendenze sono molto diffuse, possono anche avere un effetto a livello sociale?

La storia della falena zingara

Iniziamo con un'apparente digressione. Nel 1869, la falena zingara (Lymantria dispar) è stata importata in America con l'intenzione di dare vita all'industria della seta. Raramente si sono viste buone intenzioni andate a finire così male a causa dell'imprevisto appetito della falena per alberi come le querce, gli aceri, gli olmi fino a devastare le foreste per centocinquant'anni. Numerosi tentativi sono stati fatti per distruggere questa peste, ma un importante passo in avanti giunse nel 1960, quando gli scienziati hanno osservato che la falena zingara maschio seguiva la femmina tramite il suo odore per accoppiarsi. Questo profumo è chiamato feromone, ed è estremamente attraente per il maschio.

Nel 1971, è stato pubblicato un articolo dalla rivista Nature in cui era descritto come i feromoni sono stati utilizzati per evitare che le tarme si accoppiassero. Gli scienziati hanno prodotto feromone in grandi quantità e ne hanno permeato l'ambiente in cui vivevano le falene. Questo profumo innaturalmente forte ha sopraffatto la naturale capacità delle femmine di attrarre i maschi, e i maschi, confusi, non sono riusciti a trovare le femmine. Un documento supplementare ha descritto come il controllo della popolazione delle falene sia stato raggiunto «impedendo alle falene zingare maschio di trovare le loro compagne». La falena zingara è stato il primo insetto ad essere controllato mediante l'uso di feromoni, i quali operano in due modi. Uno è chiamato «metodo della confusione».

Un aereo sparge un numero insignificante, dal punto di vista dell'ambiente, di palline di plastica imbevute di essenza di feromone. Così Anna Salleh, una giornalista scientifica, ha descritto il fenomeno: «Il maschio rimane stordito e non sa in quale direzione cercare la femmina, oppure diventa insensibile ai naturali livelli di feromone prodotti dalla femmina e non ha alcun incentivo ad accoppiarsi con essa». L'altro stratagemma è detto il «metodo della cattura»: vengono preparate trappole di feromone dalle quali le falene non possono sfuggire; a quel punto, la falena maschio va in cerca della femmina, ma trova solo un sostituto fatale.

Due errori
Cosa ha a che fare tutto ciò con la pornografia? Quest'ultimo è un feromone visivo, una potente droga cerebrale da cento miliardi di dollari l'anno, che sta cambiando la sessualità umana «inibendo l'orientamento» (riferito al succitato esempio del feromone) e «interrompendo la comunicazione pre-accoppiamento tra i sessi», soprattutto attraverso internet. Credo che attualmente stiamo combattendo una guerra contro la pornografia perché molte persone continuano a credere a due errori fondamentali:

Errore n° 1: La pornografia non è una droga;

Errore n° 2: La pornografia non da quindi una vera e propria dipendenza.

Come illustrazione dell'errore n° 1 si consideri la seguente dichiarazione di un dirigente di Wall Street i cui principali profitti derivano dal commercio di materiale pornografico: «Non sono uno "tipo strano" o un pervertito, non è il mio caso. Anch'io ho figli e una famiglia. Ma se posso far soldi sfruttando gente che è strana, ehi, i dollari sono dollari! Non sto vendendo droga. è Wall Street» 2. Ora consideriamo pornografiaentrambe le opinioni errate alla luce della seguente dichiarazione di un dirigente del settore pornografico: «Il fatto è che la "droga, l'alcol e le sigarette" sono tutti agenti fisici o chimici che possono essere ingeriti e posso dare effetti misurabili e dannosi di dipendenza. La semplice visione di qualsiasi tipo di soggetto rientra difficilmente in questa categoria e, di fatto, sminuisce le reali battaglie che i tossicodipendenti sperimentano nei confronti delle droghe, dell'alcol e delle sigarette, tutti elementi che possono essere letali. Nessuno è mai morto nel guardare il porno. Mentre alcuni soggetti compulsivi possono essere "dipendenti" da qualcosa, come guardare il proprio show televisivo preferito, mangiare un gelato o andare in palestra, nessuno pensa che il gelato sia paragonabile al crack o alla cocaina (ricordate questa dichiarazione; N.d.A.) o che ne dovrebbe essere regolamentata la vendita per la protezione [...] delle persone da sé stesse. Invece, queste azioni compulsive sono giustamente considerate dalla società come difetti della personalità dell'individuo». Ora passeremo in rassegna alcune scienze che sono in relazione con la pornografia, e vedremo anche se essa è un esempio di agente fisico, chimico, ecc..., una «droga», e infine prenderemo in considerazione le ultime ricerche sulla ricompensa naturale del cervello per capire se si tratti di una vera dipendenza cerebrale.
«Erba adrenalina»

In primo luogo, vorrei condividere un'esperienza della nostra famiglia di qualche anno fa nel corso di un safari in Africa. Durante una corsa lungo il fiume Zambesi, il nostro ranger ci parlò dell'adrenaline grass, un'erba che cresce lungo le rive del fiume. Gli chiesi perché avesse usato la parola «adrenalina», e lui iniziò a guidare lentamente attraverso l'erba. Improvvisamente fermò il veicolo e disse: «Ecco! Lo vedi»? «Vedere cosa?», gli chiesi. Si avvicinò, e da quella posizione cambiò anche l'angolo di esposizione della luce. Poi capii.

Un leone stava nascosto tra l'erba a scrutare il fiume, forse in attesa di qualche preda, oppure di bere dell'acqua. Eravamo seduti su di una Land Rover decappottabile senza porte ne finestrini. Appena ho sentito battermi forte il cuore, ho capito perché questa vegetazione viene chiamata «erba adrenalina». La mia corteccia cerebrale ha visto e definito il pericolo, e lo ha registrato nella parte autonoma, o automatica, del mio sistema nervoso.

Il cervello, che è un laboratorio farmaceutico molto efficiente, ha prodotto chimicamente l'adrenalina, inducendo il mio cuore a battere e a correre in preparazione della sopravvivenza. Ero pronto a correre, se necessario (non che avessi buone probabilità con il leone). Ci è stato detto che se fossimo rimasti immobili ai nostri posti, il leone avrebbe guardato la Land Rover nel suo insieme non vedendoci come individui. Fortunatamente questo è stato il nostro caso.
Una droga è una droga

dopaminaè interessante notare che l'adrenalina, chiamata anche epinefrina, è un farmaco che i medici usano in chirurgia e in situazioni di emergenza per stimolare il cuore di un paziente quando batte molto lentamente o addirittura si ferma. Quindi, ecco la domanda: l'epinefrina non è una droga se il cervello la produce (facendo battere il cuore all'impazzata), ma è ancora una droga se la stessa epinefrina è somministrata da un medico? Consideriamo la dopamina. Questo prodotto chimico è un cugino stretto dell'adrenalina; entrambe sono neurotrasmettitori eccitatori che dicono al cervello: «Vai»! La dopamina è importante per le parti del nostro cervello che ci permettono di muoverci, e quando le parti del cervello che producono dopamina vengono danneggiate il risultato è il morbo di Parkinson. Per curare il Parkinson i medici prescrivono la dopamina come farmaco, ed essa aiuta il paziente a muoversi nuovamente. Quindi, la dopamina è un farmaco soltanto se il laboratorio farmaceutico la produce, e non se il cervello produce la stessa sostanza chimica per lo stesso scopo? Certamente, entrambi sono farmaci nel vero senso della parola, indipendentemente da dove vengono prodotti. A riguardo del tema trattato, possiamo affermare che ambedue questi farmaci del cervello sono molto importanti per la sessualità umana, sia per la pornografia che per la dipendenza sessuale. La dopamina, oltre al suo ruolo nel movimento, è un neurotrasmettitore integrale, ma è anche una droga cerebrale nel sistema di piacere/ricompensa del nostro cervello.

Disturbo della dopamina

Rivediamo alcuni dei più importanti componenti del sistema di ricompensa del cervello. All'esterno vi è la corteccia cerebrale, uno strato di cellule nervose in cui risiede la coscienza, il pensiero volitivo. Nella parte anteriore, sopra gli occhi, vi sono i lobi frontali. Queste aree sono importanti per il giudizio, e se il cervello fosse una macchina, i lobi frontali sarebbero i freni. Questi lobi hanno importanti collegamenti con le vie del piacere, in modo da poterlo controllare. Al centro del cervello vi è il nucleus accumbens. Questa zona a forma di mandorla è la chiave del sistema piacere-ricompensa, e quando viene attivato dalla dopamina e da altri neurotrasmettitori, ci fà valutare e desiderare il piacere della ricompensa.

La dopamina è essenziale per gli esseri umani per desiderare e valutare un piacere appropriato per la loro vita. Senza di essa, non saremmo così incentivati a procreare, a mangiare o anche cercare di vincere una partita. è l'uso eccessivo del sistema di ricompensa della dopamina che provoca dipendenza. Quando queste vie vengono usate in modo compulsivo, si verifica una retrocessione che riduce in modo effettivo la quantità di dopamina nelle aree di piacere disponibili per l'uso, e le stesse cellule dopaminergiche iniziano ad atrofizzarsi e a ridursi. Le cellule ricompensa nel nucleus accumbens sono affamate di dopamina e vivono in uno stato di desiderio; allo stesso tempo, si verifica un declassamento dei recettori della dopamina sulle cellule del piacere.

Il ripristino del «termostato del piacere» produce una «nuova normalità». In questo stato di cose, la persona deve agire secondo la dipendenza, ossia aumentando la dose di dopamina fino a livelli sufficienti per sentirsi normale. Poiché avviene una desensibilizzazione dei circuiti di ricompensa, stimoli più forti e ancora più forti sono necessari per aumentare le dosi di dopamina. Nel caso di dipendenza da stupefacenti, la persona dipendente deve aumentare la quantità del farmaco per ottenere il medesimo picco. Nella dipendenza da pornografia, immagini sempre più scioccanti sono necessarie per stimolare la persona.

Danno del lobo frontale

Come una sorta di feedback, anche i lobi frontali possono atrofizzarsi o ridursi. Pensate all'esempio dell'usura delle pastiglie dei freni. Questo declino fisico e funzionale del centro del giudizio del cervello causa nella persona una compromissione della sua capacità di elaborare le mosse per poter uscire dalla dipendenza. Gli scienziati che studiano le dipendenze hanno chiamato questa condizione «ipofrontalità», e hanno notato una certa somiglianza tra il comportamento delle persone dipendenti e il comportamento dei pazienti con danno cerebrale frontale.

I neurochirurghi hanno spesso trattato pazienti con danni al lobo frontale. In un incidente automobilistico, ad esempio, il cervello del conducente spesso decelera nel retro della sua fronte all'interno del cranio, danneggiando i lobi frontali. I pazienti con danno del lobo frontale mostrano una quantità di comportamenti che noi chiamiamo «sindrome del lobo frontale». In primo luogo, questi pazienti sono impulsivi, in quanto si impegnano sconsideratamente in attività senza badare alle conseguenze. In secondo luogo, essi sono compulsivi; si fissano o si concentrano nei riguardi di determinati oggetti o comportamenti, e devono averli per forza, non importa a quale prezzo.

In terzo luogo, questi soggetti diventano emotivamente labili, e hanno sbalzi d'umore improvvisi e imprevedibili. In quarto luogo, essi dimostrano scarsa capacità di giudizio. In questo modo l'ipofrontalità corticale, o il restringimento dei lobi frontali, causa di questi quattro comportamenti, può derivare da un incidente automobilistico o da una dipendenza. Uno studio sulla dipendenza da cocaina, pubblicato nel 2002, mostra una perdita di volume o restringimento in diverse aree del cervello, in particolare delle aree di controllo frontale. Un studio del 2004 mostra risultati molto simili per la metamfetamina. Ma siamo di fronte a droghe che possono danneggiare il cervello, per cui in realtà questi studi non ci sorprendono. Si consideri, tuttavia, una dipendenza naturale, come l'eccesso di cibo che porta all'obesità.

dipendente da droga e da pornografia

Potreste essere molto sorpresi nell'apprendere che uno studio pubblicato nel 2006 ha mostrato il restringimento dei lobi frontali in una condizione di obesità molto simile a quella trovata negli studi sulla cocaina e sulla metamfetamina. E uno studio pubblicato nel 2007 in persone che mostravano una forte dipendenza sessuale ha prodotto risultati quasi identici alla metamfetamina, alla cocaina e agli studi sugli obesi 3. Così abbiamo quattro studi, due sui farmaci e due sulla dipendenza naturale, effettuati in differenti istituti accademici da gruppi di ricerca diversi, e pubblicato in un lasso di tempo di cinque anni in quattro diverse riviste scientifiche. E tutti e quattro gli studi dimostrano che la dipendenza fisica influenza i lobi frontali del cervello.
La dipendenza è dipendenza

eric nestlerAbbiamo visto come i sistemi della dopamina non funzionino bene nella dipendenza, e che possono essere danneggiati. Questo danno - come pure i danni a carico del lobo frontale - può essere evidenziato con scansioni del cervello tramite risonanza magnetica funzionale, PET (tomografia ad emissione di positroni) e SPECT (tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli). Recenti studi, compiuti utilizzando scansioni del cervello, non solo hanno dimostrato anormalità nei casi di dipendenza da cocaina, ma anche nei casi di gioco d'azzardo patologico o di eccesso di cibo che porta all'obesità. Quindi, non biasimate la scienza che ci dice che la dipendenza è presente quando c'è un persistente comportamento distruttivo, nonostante le conseguenze avverse. Come indicato nella rivista Science, «per quanto riguarda il cervello, un premio è una ricompensa, indipendentemente dal fatto che provenga dalla chimica o dall'esperienza». Cos'hanno in comune la pornografia e la dipendenza sessuale? Il Dr. Eric Nestler, responsabile della ricerca in neuroscienze al Mount Ceder Sinai di New York, e uno degli scienziati più rispettati a livello mondiale per quanto riguarda le dipendenze, ha pubblicato nel 2005 un articolo sulla rivista Nature Neuroscience intitolato Is There a Common Pathway for Addiction? («C'è un percorso comune per la dipendenza»?). In questo documento, egli afferma che i sistemi di ricompensa della dopamina mediano non soltanto la dipendenza da droghe, ma anche le «dipendenze naturali (ossia il consumo compulsivo di ricompense naturali), come l'eccessiva assunzione patologica di cibo, il gioco d'azzardo patologico e le dipendenze sessuali».

La prestigiosa Royal Society di Londra, fondata nel 1660, pubblica la rivista scientifica più longeva al mondo, la Philosophical Transactions of the Royal Society. Un recente numero ha dedicato diciassette articoli incentrati sulla dipendenza. è interessante notare che due degli articoli sono stati espressamente dedicati alle dipendenze naturali: al gioco d'azzardo e all'eccessiva assunzione di cibo.

Apprendimento frenetico

I due studiosi Robert Malenka e Julie Kauer, in un articolo di riferimento pubblicato su Nature del 2007 sui meccanismi che regolano i cambiamenti fisici e chimici che avvengono nelle cellule del cervello nelle persone tossicodipendenti, hanno affermato: «La dipendenza rappresenta una forma patologica di apprendimento e di memoria». Oggi, questi cambiamenti nelle cellule cerebrali vengono definiti «potenziamento a lungo termine» e «depressione a lungo termine», e si parla di plasticità del cervello o del soggetto che cambia o si ricollega.

Il Dr. Norman Doidge, neurologo presso la Columbia University, nel sul libro The Brain That Changes Itself («Il cervello che modifica sè stesso»), descrive come la pornografia «resetti» i circuiti neurali. Egli ha osservato in uno studio su alcuni uomini che consumano pornografia su internet che i soggetti sembravano «inquietanti» come i topi che spingevano le leve per ricevere la cocaina nelle scatole da sperimentazione di Skinner. Come quei i topi tossicodipendenti, gli uomini erano alla disperata ricerca della prossima dose, cliccando con il mouse proprio come i topi spingevano le leve. La dipendenza da pornografia è un apprendimento frenetico, ed è forse per questo che molti di coloro che hanno lottato con più dipendenze riportano che questa è stata la più difficile da superare.

La tossicodipendenza, seppur potente, è più passiva in una sorta di «pensiero di passaggio», mentre la pornografia visiva, specialmente quella su internet, è un processo neurologico molto più attivo. La costante ricerca e valutazione di ogni immagine o videoclip, grazie alla sua potenza e al suo effetto, è un esercizio di apprendimento neuronale limitato soltanto dal cervello progressivamente gratificato. La curiosità è quindi fusa nella compulsione, e la necessità di un flusso più ampio di dopamina può guidare la persona dal softcore all'hardcore, alla pedo-pornografia o peggio. Un articolo pubblicato sul Journal of Family Violence, nel 2009, ha rivelato che l'85% degli uomini arrestati per pornografia infantile ha anche abusato fisicamente di minori.

Sessualità disumanizzata

Oltre all'ipofrontalità corticale e al declassamento dei sistemi dopaminergico e mesolimbico, un terzo elemento sembra essere importante per la pornografia e la dipendenza sessuale. L'ossitocina e la vasopressina sono importanti ormoni nel cervello in riferimento alla sessualità. Gli studi dimostrano che l'ossitocina è anche importante nell'aumentare la fiducia negli esseri umani, nel legame emotivo tra partner sessuali, e nel legameporno dipendente con i genitori. Ci sono segni per legare l'oggetto della nostra sessualità. è una buona cosa quando questo legame si verifica all'interno di un rapporto matrimoniale, ma c'è anche un lato oscuro. Quando la gratificazione sessuale si verifica nel contesto dell'uso della pornografia, può portare ad una sorta di «amante virtuale». Il Dr. Victor Cline, nel suo saggio Pornography's Effects on Adult and Child («Gli effetti della pornografia su adulti e bambini»), descrive questo processo con le seguenti parole: «Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, ho appurato che qualsiasi persona che si masturba regolarmente con l'ausilio di pornografia rischia di diventare, nel tempo, un tossicodipendente sessuale, condizionando sé stesso ad assumere una devianza sessuale e/o a turbare un rapporto consolidato con il coniuge o con la fidanzata. Un effetto collaterale frequente è che si riduce drasticamente la loro capacità di amare (ad esempio, ne risulta una dissociazione del sesso dall'amicizia, dall'affetto, dalla cura e da altre emozioni sane e caratteristiche che aiutano i rapporti coniugali). Il loro lato sessuale diventa in un certo senso disumanizzato. Molti di loro sviluppano "un ego straniero" (o lato oscuro), il cui nucleo è una lussuria antisociale priva della maggior parte dei valori. Nel frattempo, l'aumento di masturbazione ottenuto mediante il consumo di pornografia diventa più invadente nelle relazioni della vita reale. Il processo di condizionamento masturbatorio è inesorabile e non regredisce spontaneamente. Il decorso di questa malattia può essere lento ed è quasi sempre nascosto alla vista degli altri. Di solito, è una parte segreta della vita dell'uomo, e come un cancro continua a crescere e a diffondersi. Raramente è reversibile, ed è anche molto difficile da trattare e guarire. La negazione da parte del tossicodipendente di sesso maschile e il rifiuto di affrontare il problema sono tipici e prevedibili, e questo quasi sempre porta alla disarmonia di coppia e coniugale, a volte il divorzio e, a volte, allo smembramento di altre relazioni intime».

Il Dr. Doidge ha annotato: «I pornografi promettono un piacere sano e una liberazione dalla tensione sessuale, ma quello che spesso offrono è la dipendenza, e un eventuale calo del piacere. Paradossalmente, i pazienti di sesso maschile con cui ho lavorato desideravano consumare materiale pornografico, anche se ne provavano disgusto». Nel libro Pornified («Pornificato»), Pamela Paul fornisce numerosi esempi di questo atteggiamento, e descrive una persona che ha deciso di limitare il suo uso di pornografia non per questioni morali o per il senso di colpa, ma per rivivere il piacere di reali rapporti fisici con le donne.


«L'impotenza da porno» nella quale l'uomo sperimenta sessualmente la preferenza del porno piuttosto che di una donna è un fenomeno reale e in crescita. Quando la pulsione sessuale dell'uomo viene deviata in questa direzione, rispetto alla preferenza della sua partner, il Dr. Cline scrive che la moglie «può sentirsi molto sola e rifiutata».

Un articolo pubblicato sul Journal of Sex and Marital Therapy, ha descritto uno studio che mostra come molte donne vedano le attività pornografiche del loro partner come «una forma di infedeltà»: il tema che attraversa le loro lettere è che l'uomo ha preso l'aspetto più intimo della relazione, la sessualità, che dovrebbe esprimere il legame d'amore tra la coppia ed essere limitata esclusivamente alla relazione, condividendolo invece con innumerevoli donne di fantasia. La stragrande maggioranza delle donne in questo studio ha utilizzato parole come «tradimento», «inganno» e «relazione» per descrivere ciò che il loro partner provava nei confronti della pornografia.
Un triplice amo

amo del pornoPermettemi di usare un'analogia con la pesca per illustrare alcuni concetti. Ogni anno in agosto, se possibile, cerco di recarmi sul fiume Unalakleet, in Alaska, per la pesca del salmone d'argento. Usiamo un richiamo particolare, un triplice amo chiamato Pixie Blue Fox. Come ogni pescatore sa, è importante mantenere la resistenza in modo sciolto solo dopo avere agganciato il pesce, quando ancora ha un sacco di forza. Appena il pesce inizia a tirare stringiamo la canna e aumentiamo la resistenza. In questo modo, il pesce può essere recuperato. Allo stesso modo, la pornografia è un triplice gancio, composto da una ipofrontalità corticale, dalla retrocessione dopaminergica e dal coinvolgimento dell'ossitocina e della vasopressina. Ognuno di questi ami è potente, ed essi sono sinergici. La pornografia piazza i suoi ami molto rapidamente e profondamente, e mano a mano che la dipendenza progredisce, si stringe rapidamente il nodo della dopamina finché non esiste più via di fuga. La persona è sempre più stretta nella barca, in attesa della rete.

Disastro demografico

Perché è così essenziale comprendere la natura della pornografia come qualcosa che può dare dipendenza? Perché se la consideriamo semplicemente come una cattiva abitudine, e non troviamo il pieno supporto necessario per superare ogni vera dipendenza, continueremo ad essere delusi, sia come individui che come società. La pornografia è il tessuto utilizzato per tessere un arazzo di permissivismo sessuale, chehippies mina le fondamenta stesse della società. Biologicamente parlando, essa distrugge la capacità di una popolazione di sostenersi. Si tratta di una catastrofe demografica. Lo scrittore Tom Wolfe ha detto: «Più la pornografia diventa grande, minore è il tasso di natalità». Questa affermazione ha una una validità? Nel 1950, ogni Paese dell'attuale Unione Europea aveva un tasso di fecondità superiore al 2.1, necessario a sostenere una popolazione. Ai nostri giorni, nessuno di questi Paesi arriva a questo tasso, e molti di essi sono in prossimità dell'1.3, definito «il più basso tasso di fertilità», dal quale è virtualmente impossibile risollevarsi. è stato alla fine degli anni '60 e ai primi '70 che questo declino è iniziato, e questo periodo corrisponde proprio all'avvento della rivoluzione sessuale. Esiste una correlazione diretta tra il crescente dominio culturale della rivoluzione sessuale e il tasso di natalità in diminuzione, e mentre un nesso di casualità non può essere provato, si può fortemente temere che ciò sia stato - almeno in parte - indotto dall'effetto feromonico della pornografia. Naturalmente, il declino demografico è multi-fattoriale 4. L'urbanizzazione, le donne sul posto di lavoro, l'adattamento del ruolo e le aspettative di vita sempre maggiori sono fattori importanti nell'inversione della piramide della popolazione. Ma i fattori primordiali o biologici della sessualità umana e la stabilità della famiglia sono primari e, a mio parere, non sono stati adeguatamente ponderati. Nel 1934, l'antropologo di Cambridge J. D. Unwin pubblicò il libro Sex and Culture («Sesso e Cultura»). In esso, Unwin ha esaminato ottantasei culture abbracciando 5.000 anni per quanto riguarda gli effetti della promiscuità sessuale e della selettività sessuale. La sua prospettiva è rigorosamente laica, e le sue conclusioni non sono ubicate nel dogma moralistico.

Egli ha dimostrato, senza eccezioni, che le culture che hanno praticato una monogamia stretta in vincoli coniugali hanno saputo tirar fuori quelle che lui chiama le «energie creative sociali», e hanno raggiunto lo zenit della produttività. Al contrario, le culture che non avevano alcun sistema di controllo sulla sessualità, sono state, senza eccezione, deteriorate dalla mediocrità e dal caos. In Houposia, The Sexual and Economic Foundation of a New Society, pubblicato postumo, Unwin sintetizza il suo pensiero in queste parole: «Nella storia umana, non c'è un solo esempio di società che abbia conservato le sue energie dopo una generazione completamente nuova che ha ereditato la tradizione di non insistere nella continenza pre e post-nuziale [...]. La prova è che in passato una classe sociale che aveva raggiunto una posizione di predominio politico a causa della sua grande energia e che, nel periodo della sua crescita, aveva regole sessuali molto severe. Mantenendo la sua energia, essa ha dominato la società nella misura in cui ha mantenuto la continenza pre e post-matrimoniale». Non conosco eccezioni a queste regole.
La pornografia come un lanciafiamme

Unwin ha anche descritto ciò che può essere chiamato la «distrazione dopaminergica», nella quale domina la ricerca del piacere e la produttività viene diminuita. Will Durant (1885-1981), in The Lessons of History («Le lezioni di Storia»), ha scritto che «il sesso è un fiume di fuoco che dev'essere deviato e raffreddato da un centinaio di restrizioni, altrimenti porta al caos sia l'individuo che il gruppo». Se «il sesso è un fiume di fuoco», la dopamina e le altre droghe sono il carburante del cervello. Come gli astronauti dell'Apollo 11, siamo in gradi di cavalcare questa energia fino ai cieli, oppure esserne consumati fino all'esaurimento, a seconda che siamo sopra i motori nel modulo di comando o sotto di essi, essendo esposti al calore.

Il Dr. Henry A. Bowman ha affermato: «Nessuna persona davvero intelligente brucerà una cattedrale per friggere un uovo, anche solo per soddisfare un appetito vorace». Eppure, oggi il lanciafiamme della pornografia sta incendiando molte cattedrali d'amore coniugale e familiare. Plaudo gli sforzi in corso per rafforzare le leggi, ma nel nostro ambiente giuridico e sociale non possiamo dipendere dal governo della moderazione. Dobbiamo affrontare la realtà secondo cui in un modo o nell'altra la pornografia finirà per colpire praticamente ogni famiglia. Il Dr. Jason Carroll e i suoi colleghi hanno pubblicato un documento ampiamente citato nel Journal of Adolescent Research che mette in luce la portata di questo problema. Secondo questo documento, che ha esaminato i dati provenienti da cinque Università, l'87% dei maschi e il 31% delle femmine consuma pornografia. Questo dato supera tutte le barriere religiose, educative e sociali.

Per la maggior parte della nuova generazione, la pornografia è diventata il punto di riferimento per l'educazione sessuale, come un negozio di caramelle in internet, che insegna che il sesso è fisicamente ed emotivamente innocuo, privo di conseguenze negative. Uomini e donne sono soltanto droghe visive da utilizzare e gettare, e il sesso solo un piacere personale. La verità, naturalmente, è che coloro che effettivamente recitano nella pornografia vengono spremuti e buttati dagli stessi pornografi, sono la «gente usa e getta», come li ha definiti il Dr. Charles Everett Koop.

Aiuto per la guarigione

La descrizione del Dr. John Mark Chaney riguardante la dipendenza da pornografia degli adolescenti è altrettanto adeguata per gli adulti: «A volte, i professionisti non riescono a capire il potere della compulsione che la gioventù si trova a dover affrontare, e non è raro che la scuola, la religione o i professionisti del settore privato sostengano un semplice piano di trattamento basato sulla forza di volontà o di carattere morale. jeffrey r. hollandDal momento che la pornografia può essere una dipendenza, certi approcci come "basta dire no" rischiano di creare soltanto più frustrazione e una controproducente immaginazione [...]. Le modalità di intervento e il trattamento devono riconoscere il problema come una dipendenza completa, e trattarlo con le stesse considerazioni riservate alle sostanze chimiche oppure all'alcool». Per quanto riguarda la guarigione, il Dr. Victor Cline sostiene: «Ho scoperto che ci sono quattro fattori principali che devono essere presi in considerazione per il successo nel recupero. In primo luogo, l'individuo deve essere personalmente motivato ad essere liberato dalla sua dipendenza e possedere una certa volontà per fare tutto il necessario per raggiungere il successo. Non si può mai costringere una persona a guarire se essa non lo vuole [...]. In secondo luogo, è necessario creare un ambiente sicuro, che riduca drasticamente l'accesso alla pornografia o ad altro materiale connesso ad essa [...]. In terzo luogo, egli dovrebbe affiliarsi ad un gruppo di supporto delle dodici tappe [...]. In quarto luogo, l'individuo deve necessariamente contattare un consulente/terapeuta che ha avuto una formazione specifica e di successo nel trattamento della dipendenza sessuale». Cerchiamo di mostrare comprensione per quelli già «catturati», che vivono nella vergogna e nel segreto. Svergognarli non li guarirà mai. Ecco il pensiero di Jeffrey R. Holland quando era presidente della Brigham Young University: «Quando un malconcio nuotatore tenta coraggiosamente di tornare a riva, dopo aver combattuto forti venti e onde altissime che non ha mai affrontato prima, quelli che di noi avrebbero maggior giudizio, o forse maggior fortuna, non dovrebbero andare verso di lui, percuoterlo con i remi e spingere la sua testa sott'acqua». L'antica filosofia non li guarirà e lo stesso governo non li salverà. La fase nº 2 del programma in dodici tappe per i dipendenti dal sesso dice che quelli guariti «sono giunti a credere che un Potere più grande possa ristabilire la loro sanità mentale».

è interessante il fatto che molti studi sostengono che il successo dei programmi in dodici tappe si basi sull'aiuto di un Potere Superiore. Infatti, le ricerche di Unwin, condotte da una prospettiva laica, hanno dimostrato che tutte le società avanzate, giunte al loro apice culturale e produttivo, hanno costruito templi alle divinità che adoravano. Fu in questa sottomissione del profano al sacro, del sistema limbico al lobo temporale, che hanno raggiunto il loro picco di auto-controllo e, quindi, della loro auto-determinazione. Will Durant, che si è descritto come un agnostico, ha anche affermato che «non vi è alcun sostituto morale» alla religione nella fornitura di questo attenuazione del sistema limbico.

La battaglia è iniziata

La pornografia è una droga che produce una trappola neurochimica di dipendenza: Così William Shakespeare (1564-1616) descrive la lussuria nel Sonetto 129: «Sciupio dello spirito nello sperpero della vergogna è la lussuria in atto, e nel suo attuarsi essa è spergiura, assassina, spregevole, sanguinaria, selvaggia, sfrenata, brutale, impietosa, infida. Non appena sazia essa è disprezzata: è perseguita irrazionalmente e, non appena avuta, è irrazionalmente odiata, come esca ficcata nella strozza per far impazzire il malcapitato. Insana nella ricerca e nel possesso, sfrenata nel suo prima-durante-dopo: una beatitudine nel goderla e, goduta, una dannazione; prima una gioia offerta, poi solo un sogno. Tutto ciò sa bene il mondo, ma nessuno sa bene come scansare il paradiso che porta a tale inferno». Come abbiamo visto, il gelato e la sessualità possono diventare pericolosi come il crack o la cocaina.

Anche se dobbiamo continuare a combattere la buona battaglia legale e sociale, non possiamo pensare che queste misure possano essere l'unica nostra difesa. La pornografia vuole te, vuole tuo marito o tua moglie, vuole tuo figlio e tua figlia, vuole i tuoi nipoti. Si tratta di un padrone crudele sempre in cerca di nuovi schiavi. Quando Abraham Lincoln (1809-1865) ha dovuto affrontare la guerra per la libertà, ha detto: «Se ora non ci uniamo tutti per salvare la buona vecchia nave dell'Unione in questo viaggio, nessuno avrà la probabilità di pilotarla in un'altro». Tutti in coperta. La battaglia è per la nostra salute mentale, per la nostra serenità, per la pace e la prosperità di oggi, e per il nostro futuro.
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Finnegan

Fonte : http://www.losai.eu/non-ci-viene-detto-grafia/

Quello che non ci viene detto sull'uso della pornografia

I danni della pornografia

"Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, ho appurato che qualsiasi persona che si masturba regolarmente con l'ausilio di pornografia rischia di diventare, nel tempo, un tossicodipendente sessuale, condizionando sé stesso ad assumere una devianza sessuale e/o a turbare un rapporto consolidato con il coniuge o con la fidanzata. Un effetto collaterale frequente è che si riduce drasticamente la loro capacità di amare (ad esempio, ne risulta una dissociazione del sesso dall'amicizia, dall'affetto, dalla cura e da altre emozioni sane e caratteristiche che aiutano i rapporti coniugali). Il loro lato sessuale diventa in un certo senso disumanizzato. Molti di loro sviluppano "un ego straniero" (o lato oscuro), il cui nucleo è una lussuria antisociale priva della maggior parte dei valori. Nel frattempo, l'aumento di masturbazione ottenuto mediante il consumo di pornografia diventa più invadente nelle relazioni della vita reale. Il processo di condizionamento masturbatorio è inesorabile e non regredisce spontaneamente. Il decorso di questa malattia può essere lento ed è quasi sempre nascosto alla vista degli altri. Di solito, è una parte segreta della vita dell'uomo, e come un cancro continua a crescere e a diffondersi. Raramente è reversibile, ed è anche molto difficile da trattare e guarire. La negazione da parte del tossicodipendente di sesso maschile e il rifiuto di affrontare il problema sono tipici e prevedibili, e questo quasi sempre porta alla disarmonia di coppia e coniugale, a volte il divorzio e, a volte, allo smembramento di altre relazioni intime"

Tale citazione, tratta dal saggio Pornography's Effects on Adult and Child (Gli effetti della pornografia su adulti e bambini) del Dr. Victor Cline, mi sembra la più adeguata per dare inizio ad una breve esamina dei danni che il materiale pornografico (una volta difficilmente reperibile, oggi invece alla portata di tutti, minorenni inclusi) provoca nei confronti di chi ne fa abitualmente uso.

Essa infatti, oltre a proporre una visione completamente disumanizzata dell'atto sessuale, è in grado di causare nell'ignaro utilizzatore una serie di problematiche, tra le quali alcune di particolare importanza. Come premessa vanno tenuti in considerazione gli studi del Dr. Jason Carroll e dei suoi colleghi (ampiamente citati nel Journal of Adolescent Research), i quali esaminando i dati provenienti da cinque università mettono alla luce che l'87% dei maschi e il 31% delle femmine fa uso di materiale pornografico. La nuova generazione ha posto la pornografia come cardine per la propria educazione sessuale, l'uomo e la donna sono conseguentemente divenuti semplicemente delle droghe visive usa-e-getta, ed il sesso viene ridotto al mero piacere auto-provocato. Espressa questa premessa, cercherò di esaminare brevemente i principali danni che la pornografia causa:

1. La cosìdetta "impotenza da porno", ossia la preferenza da parte dell'uomo di materiale pornografico invece che di una donna (fenomeno tragicamente in crescita). Questo fenomeno poc'anzi descritto ha contribuito al disastro demografico a cui assistiamo ai nostri giorni, infatti stando ai dati riguardanti la crescita demografica nel 1950 ogni Paese attualmente membro dell'Unione Europea aveva un tasso di fecondità superiore al 2.1, ossia quello necessario perché un popolo non si estingua. Attualmente tale tasso risulta utopistico nei medesimi paesi, dato che molti di essi sono in prossimità dell'1.3, altresì detto il più basso tasso di fertilità, dal quale è virtualmente impossibile risollevarsi. Va fatto notare che tale disastro demografico ebbe inizio tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, ossia dall'avvento della cosìdetta rivoluzione sessuale. Grande verità fu in questo ambito espressa dallo scrittore Tom Wolfe quando affermò che "Più la pornografia diventa grande, minore è il tasso di natalità".

2. Altro aspetto interessante viene evidenziato dall'antropologo di Cambridge J. D. Unwin, il quale nel suo libro Sex and Culture esamina ben ottantasei culture differenti per quanto concerne gli effetti della promiscuità sessuale e della selettività sessuale. Egli ha dimostrato (in una prospettiva perfettamente laica) che senza eccezioni  le culture praticanti una monogamia stretta in vincoli coniugali hanno saputo tirar fuori quelle che lui chiama  "energie creative sociali", e hanno raggiunto lo zenit della produttività. Al contrario, le culture completamente prive di un sistema di controllo sulla sessualità sono state sempre danneggiate dalla mediocrità e dal caos. Il pensiero di Unwin può essere sintetizzato in queste sue parole: "Nella storia umana, non c'è un solo esempio di società che abbia conservato le sue energie dopo una generazione completamente nuova che ha ereditato la tradizione di non insistere nella continenza pre e post-nuziale  [...]. La prova è che in passato una classe sociale che aveva raggiunto una posizione di predominio politico a causa della sua grande energia e che, nel periodo della sua crescita, aveva regole sessuali molto severe. Mantenendo la sua energia, essa ha dominato la società nella misura in cui ha mantenuto la continenza pre e post-matrimoniale".

3. Stando a quanto afferma Janet Epp Buckingham, responsabile di diritto e public policy della Evangelical Fellowship of Canada ad Ottawa, la liberalizzazione dell'attività sessuale provoca devastazioni nei rapporti familiari, distruggendo matrimoni e causando problemi psicologici derivanti dall'infedeltà. A tali problematiche vanno sommate quelle espresse da Jill Manning (rappresentante del Heritage Foundation di Washington), il quale afferma che "Dalla ricerca emergono numerosi effetti sistemici derivanti dalla pornografia presente in internet, che stanno indebolendo la già vulnerabile cultura del matrimonio e della famiglia" e che "Inoltre, è molto difficile se non impossibile, per gli individui o le famiglie combattere da soli i numerosi effetti negativi messi in evidenza dalla ricerca".

4. Facendo riferimento a diverse riviste scientifiche, vanno citate sei tendenze associate all'utilizzo della pornografia: minore intimità matrimoniale e appagamento sessuale; infedeltà; maggiore appetito per la pornografia e l'attività sessuale associata a pratiche violente, illegali o pericolose; maggiori difficoltà matrimoniali e rischi di separazione e divorzio; svalutazione della monogamia, del matrimonio, della paternità e della maternità; aumento del numero delle persone con comportamenti sessuali compulsivi e derivanti da dipendenza.

Risulta quindi evidente che nonostante sia un atto solitario quello connesso all'uso di materiale porno, l'impatto provocato da esso ricada sul nucleo familiare e sulla società intera. In poche parole, possiamo situare la pornografia nell'ottica di una vera e propria piaga sociale.

Per concludere, vorrei ricordare che teorie riguardanti una sessualità svincolata da qualsivoglia morale e limite furono postulate a suo tempo dal marchese de Sade, il quale prospettava l'apertura di bordelli nei quali fosse possibile dare libero sfogo ad ogni tipo di perversione che non mi dilungherò a descrivere per questioni di buon gusto. Ad ogni modo, rammenterei anche che il de Sade morì pazzo nel manicomio di Charenton.

Segnalato da anonimo e raccolto a cura di Piergiorgio Seveso
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Finnegan

Questo è lo studio più interessante, come si può vedere è al 100% scientifico senza questioni morali di sorta:

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=126310&Itemid=100021

Danni della pornografia sul cervello

Questo saggio vuole fornire le prove a sostegno della teoria che la dipendenza dalla pornografia – soprattutto se per un lungo periodo è accompagnata dalla masturbazione compulsiva – modifica la chimica cerebrale e può portare a danni cerebrali. Non si tratta di una teoria cospirazionista: è una tesi intellettualmente difendibile che ha una quantità crescente di prove scientifiche a sua conferma.

Il modo più rapido per addomesticare e tenere calma una nazione ribelle è di far diventare i propri cittadini tossici di sesso: proprio come i bambini sono facilmente preda di chi offre loro le caramelle, la maggior parte delle persone è semplicemente molto contenta di vivere sotto governi che permettono loro i seducenti piaceri del porno: orgasmi facili ed economici sostituiscono la felicità.

La dipendenza dal sesso, soprattutto quando alimentata dalla pornografia su internet, è stata paragonata alla dipendenza dal crack e addirittura risulta ancora peggiore, perché non dà tregua alle sue vittime. È una malattia dell'anima che porta molti al suicidio e può trasformare in assassini seriali – è il caso di Ted Bundy e Gary Bishop – chi ne soffre nelle forme più acute. (Si veda qui e qui).

La assoluta somiglianza fra la 'botta' d'eroina e l'orgasmo è stata confermata nel 2003 quando lo scienziato olandese Gert Holstege ha comunicato in una notizia stampa relativa alla sua ricerca, che gli scanners del cervello durante l'orgasmo somigliano a quelli sotto il flash dell'eroina. Lo sanno molto bene le cavie da laboratorio, come dimostrato in modo definitivo dal famoso esperimento di James Olds e Peter Milner nel lontano 1950.

1. Comprendere la modificazione del comportamento

Nelle scatole di Skinner, i ratti arrivano ad un'attività frenetica di premute sulla levetta in modo da dare a se stessi delle sensazioni piacevoli, anche se ciò significa rinunciare al cibo ed alla vita. I risultati ci dicono che «alcuni ratti arrivarono ad autostimolarsi 2000 volte l'ora per 24 ore, escludendo qualsiasi altra attività. Per impedir loro di morire di fame dovevano essere tolti a forza dall'imbragatura dell'apparecchiatura. Premere quella leva era diventato tutto il loro mondo».

In un esperimento successivo, ad esso collegato e realizzato con uomini, una donna che pativa un grave dolore poteva stimolare i centri del piacere del proprio cervello girando una manopola. Lo fece così tanto da procurarsi delle ulcerazioni croniche ai polpastrelli. Divenne così dipendente da questa auto-stimolazione erotica da pregare i propri famigliari di limitare il suo accesso allo stimolatore. (Si veda anche qui)



Camera del Condizionamento Operante o Scatola di Skinner
Lo psicologo comportamentale americano BF Skinner (1904-1990) ha ideato nei primi anni '30 la camera del condizionamento operante o scatola di Skinner. Il suo interesse era sperimentare le modificazioni del comportamento negli animali per poi applicare i risultati agli esseri umani. La sua principale scoperta fu il concetto di rinforzo: un comportamento che riceve un rinforzo positivo (premio), tende ad essere ripetuto e potenziato, il comportamento che riceve un rinforzo negativo (punizione) tende ad estinguersi. Messa in una Scatola di Skinner, la cavia impara a premere una levetta. La levetta aziona uno stimolo di rinforzo dato da cibo od acqua, od uno stimolo punitivo, ad esempio una scossa elettrica. Il ratto impara rapidamente a schiacciare la levetta giusta. In breve: nelle condizioni di laboratorio si possono far acquisire in modo sistematico i buoni comportamenti e far sparire i cattivi


Ci sono 7 importanti osservazioni da fare che permetteranno al lettore di comprendere i collegamenti appropriati fra condizionamento operante e dipendenza dalla pornografia.

1) Negli anni '50 gli psicologi James Olds e Peter Milner segnarono un punto di svolta nella ricerca sulla modificazione del comportamento: introdussero una innovazione nella Scatola di Skinner in modo tale che la levetta, invece di distribuire alla pressione cibo od acqua, desse uno stimolo direttamente dentro al cervello tramite degli elettrodi lì impiantati. I topi arrivarono a darsi 7000 stimolazioni l'ora dei centri cerebrali del piacere. Tutte le altre attività – bere e mangiare incluse – vennero messe da parte. Ogni momento era dedicato all'autostimolazione del centro del piacere.

2) La cosa come si collega alla dipendenza dal porno? Molto semplicemente perché chi ha una dipendenza dal porno si comporta esattamente come una di quelle cavie. La sua levetta è la masturbazione, il suo rinforzo positivo o ricompensa è l'orgasmo. Il suo stato di dipendenza è il prodotto di un condizionamento operante auto-imposto, cioè si sta autocondizionando senza saperlo. Il caricamento dell'orgasmo e l'orgasmo stesso sono accompagnati da una stimolazione diretta del cervello per tramite della liberazione di molecole psicotrope nella circolazione sanguigna – soprattutto di dopamina – che produce nella persona con dipendenza dal porno esattamente le stesse sensazioni di eccitazione ed euforia che i topini sperimentano per effetto degli stimoli dati al cervello dagli elettrodi in esso impiantati.

3) Ma cosa stimola il rilascio delle molecole psicotrope nella circolazione sanguigna? Le immagini erotiche eccitanti. La cosa funziona circa così: immagini erotiche per la mente → inducono la liberazione di molecole psicotrope che → stimolano i centri cerebrali del piacere che producono → un comportamento ossessivo-compulsivo (dipendenza ) finalizzato al rivivere le sensazioni di piacere → con conseguenti cambiamenti neuroplastici della struttura del cervello dovuti al continuo bombardamento chimico.

4) Per citare un ricercatore universitario politicamente corretto, ulteriori ricerche sul cervello produssero quindi risultati spettacolari nell'ambito della modificazione comportamentale, ma al prezzo di «esperimenti profondamente non etici». Tali ricerche, condotte da due scienziati spregiudicati ed intraprendenti – che rispondono ai nomi di dottor Moan e dottor Heath – furono bruscamente interrotte perché, tra l'altro, stavano delineando una possibile cura per l'omosessualità. Moan e Heath avevano ottenuto il permesso di richiedere le prestazioni di una prostituta per vedere se in condizioni di laboratorio riusciva ad eccitare un omosessuale dichiarato. Inizialmente, la vista di questa giovane donna sexy aveva lasciato il paziente B-19 più che completamente freddo, profondamente disgustato. L'idea di far sesso con quella donna attraente era per lui abbastanza repellente. Però, dopo essere stato cablato e dopo che tramite gli elettrodi gli furono stimolati i centri cerebrali del piacere, il paziente B-19 esposto alle mosse erotiche della donna iniziò ad eccitarsi per poi ritrovarsi con un'erezione impressionante. Come se non bastasse e nonostante l'impedimento dato dai collegamenti con gli elettrodi [per tutto il tempo il povero B-19 era collegato ad una macchina che registrava l'EEG], il soggetto ejaculò felicemente nella di lei vagina.

5) Non occorre perder tempo nel sottolineare che l'esperimento fu bloccato, nonostante il pieno consenso e la piena collaborazione di B-19 e nonostante molti omosessuali volessero diventare eterosessuali ed avere una famiglia. Era una bomba politica. Dunque l'esperimento fu bruscamente fermato ed i dottori Moan e Heath ricevettero una bella lavata di capo dai loro colleghi politicamente corretti. Dato che si vuole che noi si creda che l'omosessualità sia altrettanto normale e sana quanto l'eterosessualità, ne consegue che suggerire che gli omosessuali possano essi stessi desiderare di sottoporsi ad una cura che li faccia diventare dei normali eterosessuali viene fatto vedere come profondamente offensivo ed omofobico. Anche se vogliono diventare eterosessuali non deve essere loro permesso di diventare eterosessuali, e non deve essere permesso per motivi etici. Dopo tutto, non si può permettere che una persona si automutili o che si suicidi, va invece protetta da se stessa. Analogamente, gli omosessuali – per il loro bene – necessitano di essere protetti dalla minaccia dell'eterosessualità.

6) L'aver bloccato per motivi politici delle promettenti ricerche nell'ambito di importanti aree della modificazione comportamentale ha avuto delle grandi conseguenze che qui non possiamo discutere in dettaglio. Ma basti ricordare che se è stato considerato eticamente sbagliato (= politicamente scorretto), permettere il proseguimento di una ricerca che avrebbe portato ad una cura efficace dell'omosessualità; allora sono state anche effettuate delle gravi e deliberate manipolazioni delle conoscenze scientifiche al fine di mantenere quello status quo deciso da una élite di corrotti. Una élite che non è solo contraria all'idea di far diventare eterossuali i gay, ma che all'opposto è impegnata nella omosessualizzazione dell'America... partendo dalla omosessualizzazione dei bambini e dalla loro corruzione esponendoli alla pornografia a scuola.

7) È chiaro che in teoria una efficace tecnica di modificazione del comportamento potrebbe portare ad una società Utopica fatta di cittadini modello. Nella società non ci sarebbero più né sociopatici né comportamenti criminali, non più disordini della personalità, né fobie o manie, niente più nevrosi, dipendenze da droghe, alcool, gioco d'azzardo, sesso, mangiare, fare acquisti, ed automutilazioni. Un così vasto miglioramento nella salute mentale della società non può essere chiaramente permesso: se non ci fossero più criminali, a cosa servirebbero mai polizia e professioni legate alla legge? Non ci sarebbe più bisogno dei loro servizi. Dunque, i criminali servono. Combatterli è il loro mestiere. Analogamente se non c'è più gente malata, cosa faranno mai quelli delle professioni mediche e l'industria farmaceutica? Questi hanno bisogno dei malati. Il loro lavoro è combattere le malattie.

È veramente una triste situazione quella nella quale la peggior minaccia all'ordine costituito è rappresentata da una società utopica di cittadini modello che non hanno nulla di sbagliato! La perfezione, se mai fosse raggiungibile, sarebbe proibita. (Per ulteriori dettagli su quanto appena esposto, si veda qui, qui e qui)

2. Dipendenza dal sesso e da eroina o crack. Un parallelo.

Il dottor Norman Doidge – neurologo della Columbia University – descrive nel proprio libro Il cervello che modifica se stesso, come la pornografia determini la riscrittura dei circuiti neuronali. Da una ricerca condotta su uomini che guardano pornografia su internet, essi sembravano incredibilmente simili alle cavie che spingevano la levetta nelle scatole di Skinner. Il dottor Doidge sottolinea che «gli uomini cercavano incessantemente la loro dose successiva cliccando il mouse come i topini premevano la levetta». E prosegue ricordando che tutte le dipendenze causano «modificazioni cerebrali neuroplastiche definitive». Dipendenza dalla pornografia inclusa:

Nel cambiamento plastico è coinvolta anche la dopamina. Quella stessa dopamina che ci stimola, è responsabile del consolidamento della connessione neuronale. La dopamina è rilasciata nell'eccitazione sessuale, aumenta il desiderio sessuale nei due sessi, facilita l'orgasmo, attiva i centri del piacere. Ecco dove risiede il potere della pornografia nel creare dipendenza.

Gli uomini al computer mentre guardano della pornografia sono lì per ricevere dose dopo dose di dopamina, come i topini premono la levetta. Benché non se ne rendano conto, sono coinvolti in un'attività che modificherà il substrato di cui è composto il cervello in quanto i neuroni che si accendono insieme, si collegano fra loro. Tutta quell'attività stimolante di immagini eccitanti eccita i centri del piacere e raccoglie quell'attenzione necessaria alle modificazioni plastiche. Le immagini vengono ricordate anche dopo essersi allontanati dai computers, o mentre fanno sesso con il proprio partner, e ciò le rinforza ulteriormente.

Ogni volta che avvertono un'eccitazione erotica, od hanno un orgasmo con la masturbazione, ricevono una dose di dopamina – il neurotrasmettitore ricompensa – che consolida le connessioni create in precedenza nelle 'sessioni di pornografia'. (Si veda qui)

È in questo modo che la pornografia crea una grave dipendenza, paragonabile a quella da eroina o da crack, ed inizia il suo lento e mortale assalto al cervello. E come è stato dimostrato da altre ricerche, facilita l'insensibilità nelle relazioni sessuali staccando completamente il sesso dall'amore e dall'interesse per la famiglia e per i bambini.

3. Pornografia e danni cerebrali. Esiste una connessione?

Recenti ricerche hanno dimostrato che le immagini pornografiche restano permanentemente occultate nel cervello favorendo il rilascio, nella circolazione sanguigna, di grandi quantità di mediatori chimici naturali del tipo di: dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline anche dette oppioidi endogeni, cioè le endorfine proprie ad ogni persona. Chi guarda pornografia in modo ossessivo diventa letteralmente intossicato: ubriaco di un'overdose di molecole psicotrope. Queste sostanze in grado di alterare la mente sono note come erotossine. Questo effetto avvelenante della pornografia è stato mostrato recentemente in test di laboratorio con evidente «modificazione della chimica cerebrale» e danno cerebrale nel tempo.

Né più né meno come l'alcool consumato in grandi quantità per lunghi periodi di tempo danneggerà fegato e reni, una lunga dipendenza da tabacco danneggerà polmoni e sistema cardiovascolare, così alti carichi di immagini pornografiche e masturbazione compulsiva si ritiene porteranno ad un danno cerebrale bio-chimico. La cosa sarà naturalmente negata nel modo più strenuo dalla Lobby della Masturbazione, ma scienziati responsabili hanno ormai reso noto i dati.

Il dottor Gary Lynch, neuroscienziato della University of California di Irvine, parlando dell'effetto che sul cervello ha anche una sola immagine erotica, evidenzia: «Quello che stiamo dicendo è che un evento che dura mezzo secondo [l'impressione data dall'immagine], in un intervallo di tempo che varia fra i 5 ed i 10 minuti produrrà una modificazione strutturale per certi versi tanto profonda quanto quelle che si riscontrano nei danni cerebrali». (Si veda qui)

La dottoressa Judith Reisman va anche un passo oltre chiamando questo tipo di danno cerebrale: «sabotaggio cerebrale», implicando in ciò che i pornografi siano di fatto coinvolti in una sorta di azioni terroristiche tramite il sesso:

Come si verifica questo sabotaggio cerebrale? Gli studiosi del cervello ci dicono che un'immagine passa dall'occhio al cervello in 3/10 di secondo e, che lo si voglia o meno, il cervello ne viene modificato strutturalmente e ne crea un ricordo. Con ogni esperienza visiva «facciamo letteralmente crescere del nuovo cervello». I bambini e chi non sa leggere, decodificano comunque immediatamente le immagini che vedono. Di fatto, le immagini erotiche – come tutte quelle che determinano una forte reazione emotiva – modificano i livelli cognitivi dell'emisfero sinistro.

Il dottor Jeffrey Satinover, Psychiatra e docente della Princeton University, durante una testimonianza resa davanti ad un sottocomitato del Senato USA ha rilasciato delle dichiarazioni ancora più pesanti:

Come le sigarette, quella particolare forma di espressione che chiamiamo pornografia è un sistema di invio che ha precisi e potenti effetti sul sistema nervoso e sul cervello umano. Proprio come le sigarette, l'effetto è volto al creare una profonda dipendenza. Come qualsiasi altra dipendenza, essa dipende ad un estremo dal sistema di invio – che è la pornografia – ed all'altro dai prodotti chimici che esso genera.

Può sembrare sorprendente che io debba parlare di prodotti chimici mentre ci si aspetterebbe che parli di 'sesso'. Ma la scienza moderna ci permette di comprendere che la natura sottostante alla dipendenza da pornografia è chimicamente parlando è praticamente identica a quella di una dipendenza da eroina.

Il tossico pornomane si dimentica rapidamente di tutto e tutti in favore di una sempre più particolare scossa sessuale che sarà probabilmente capace di trovare solo fra altri persi come lui. Metterà a rischio la propria carriera, le amicizie, la famiglia. Indulgerà in quei comportamenti dovunque e comunque. Nessuno ne è immune. (Si veda qui)

La dipendenza dal porno, ci dice il neurochirurgo Donal L. Hilton Jr.,

Produce danni cerebrali a lungo termine analoghi all'atrofia od al cedimento dei lobi frontali. Gli studiosi delle dipendenze indicano questa condizione con il termine di 'ipofrontalità' a causa della somiglianza con le condizioni di pazienti con danni ai lobi frontali del cervello quali quelli che si riscontrano in scontri d'auto.

Tutte le dipendenze, oltre alle modificazioni biochimiche del cervello, producono modificazioni anatomiche patologiche che si manifestano con differenti tipi di malfunzionamenti cerebrali, indicati nel complesso come 'sindrome ipofrontale'. In tali sindromi, quello che è il difetto sottostante, può essere descritto nel modo più semplice come un 'danno al sistema frenante' del cervello.

Tutti fenomeni ben noti agli studiosi di neurologia clinica – soprattutto neurologi e neurochirurghi – in quanto si manifestano nel caso di tumori, colpi apoplettici e traumi. La perdita della funzione di controllo dei lobi frontali è più evidente successivamente ad un trauma, nel qual caso compare una progressiva atrofia dei lobi frontali che si nota nel tempo, nelle successioni di scansioni alla risonanza magnetica.

Non c'è un briciolo di tutto questo nel sistema ufficiale dell'informazione e non ci meraviglia. L'industria del porno produce profitti per 97 miliardi di dollari l'anno. Se il porno danneggia il tuo cervello, questa è l'ultima cosa che i ricchi dell'élite che comanda il mondo e la stampa vorrà mai farti sapere. Come sottolinea il dottor E. Michaels: «L'industria della stampa è profondamente coinvolta nel porno e non rientra nei loro interessi spiegare al pubblico che sono in affari per schiavizzare la gente». (p.560)

Bisogna essere dei timorati Vittoriani per suggerire che manca qualcosa? La cosa che manca è una semplice domanda alla quale tutti questi autonominatisi esperti sessuali – fra i quali degli imbroglioni e dei pervertiti come Kinsey e Reich – non hanno risposto, e che è: «come può farti bene tutta questa pornografia che va a finire in una masturbazione compulsiva, se ti danneggia il cervello?».

Certo, la masturbazione non ti rende obbligatoriamente cieco; formuliamo un augurio e crediamoci. Ma gli appassionati aficionados del vizio solitario non devono guardarsi tanto dai danni agli occhi, ma da quelli al cervello.

4. Dipendenza dal porno e sindrome frontale

Sembra che il danno al lobo frontale causato da una prolungata dipendenza dal porno accompagnata da masturbazione compulsiva origini una costellazione di comportamenti indicati collettivamente con «sindrome del lobo frontale». Quattro sono le tipologie principali di comportamenti comprese : 1. Comportamento impulsivo con poca attenzione alle conseguenze. 2. Comportamento compulsivo spesso fino alla perdita del controllo. 3. Comportamento emotivamente labile, improvvisi ed imprevedibili cambiamenti di umore. 4. Deteriorata capacità di giudizio, che porta a decisioni disastrose.

È ora chiaro che tutte queste modificazioni sono riconducibili alla sindrome del lobo frontale. Mentre in un incidente d'auto ad esempio od a causa di un trauma di analoga gravità possano essere indotte di colpo, queste stesse modificazioni possono verificarsi quale effetto nel tempo a causa della pornografia ed della masturbazione compulsiva. Già molto tempo fa Giovenale faceva osservare: «Nessuno diventa molto turpe tutto d'un colpo». La cosa avviene lentamente, per gradi, passo dopo doloroso passo. Semina un comportamento e ne nasce un 'abitudine, semina un'abitudine e ne nasce un carattere, semina un carattere ed avrai un destino. Chiunque l'abbia detto, sapeva cosa diceva.

Il dottor Victor Cline – probabilmente il massimo esperto mondiale sulle dipendenze da pornografia – facendo riferimento alla pornografia ed alla masturbazione compulsiva, ha scritto quanto segue nel suo classico testo «Effetti della pornografia sull'adulto e sul bambino»:

Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, chiunque si masturbi regolarmente con la pornografia è a rischio di diventare – prima o poi – un tossico sessuale e di autocondizionarsi in un sessualità deviante.

Un effetto collaterale frequente è che viene drasticamente ridotta la capacità di amare, la sessualità diventa in un certo senso 'deumanizzata'. Molti sviluppano uno 'stato dell'io estraneo' – un lato oscuro – il cui nucleo centrale è una lussuria antisociale avulsa da valori.

Nel tempo, il picco di eccitazione ottenuto con la masturbazione con stimoli porno diventa più importante delle relazioni della vita reale. Gli educatori nel settore della salute hanno comunemente ritenuto che la masturbazione avesse conseguenze trascurabili, ma l'eccezione sembra risiedere in quell'area dell'immaginazione porno deviante che rischia – per via del condizionamento – di sviluppare una tossicodipendenza da porno o altre patologie sessuali.

Non c'è la minima differenza se capita ad un eminente scienziato, ad un procuratore legale o ad un ministro, ad un atleta come ad un amministratore delegato, ad un preside di istituto come ad un disoccupato, o ad un ragazzino di 15 anni. Tutti possono autocondizionarsi verso la devianza.

Il meccanismo di condizionamento costituito dalla masturbazione è inesorabile e non regredisce spontaneamente. L'evoluzione di questa malattia può essere lenta, ed è quasi sempre invisibile all'esterno. Solitamente occupa la parte segreta della vita di un uomo e, come un cancro, cresce e si diffonde. Quasi mai si inverte ed è anche molto difficile da curare e guarire. (Si veda qui).



Il lobo frontale, proprio dietro la fronte, svolge numerose e diverse funzioni ma svolge in particolare la funziona di giudizio e di controllo del comportamento, cioè la capacità di riconoscere le conseguenze delle azioni individuali, onde evitare comportamenti impulsivi ed avventati, pericolosi per la sopravvivenza individuale.

5. Una storia di tossicodipendenza da porno

Prima di procedere ulteriormente, ritengo opportuno che il lettore possa rendersi veramente conto di quanto sia grave il problema della dipendenza da porno, che ha attualmente una diffusione epidemica senza precedenti nella storia umana.

La pornografia non è più quel blando afrodisiaco che era nell'estate del 1967, nota come Estate dell'Amore, quando decollò la rivoluzione sessuale. Con l'avvento di internet e di sistemi audiovisivi di comunicazione sempre più evoluti, il suo effetto letale è cresciuto esponenzialmente. I futuri progressi nell'immagine olografica e nelle droghe della realtà minacciano di rendere la pornografia così irresistibile per le future generazioni che il sesso ordinario, per come lo conosciamo, sarà insignificante e non eserciterà più nessun fascino. L'autoerotismo sarà il regno supremo, e lo zombie-pornomane, il tossicodipendente rintronato da droga e sesso, con lo sguardo spento e bavoso per la inappagabile lussuria, erediterà il mondo per trasformarlo in un gigantesco masturbatorio. Questa la visione della futura terra maledetta del sesso: un incubo da fantascienza che ha tutte le probabilità di diventare reale. Un mondo nel quale solo quelli sessualmente validi – cioè addestrati all'autodisciplina ed al controllo degli impulsi – sopravviveranno come padroni mentre i deboli di volontà non saranno eliminati ma semplicemente scivoleranno dentro ad una massa di proletariato amorfo e ad uno status di schiavi permanenti.

Ed ora lasciamo che parli lo scritto del dottor Victor Cline ed il suo caso di dipendenza da porno:

Uno dei miei pazienti era così dipendente dalla pornografia da non poter star lontano da essa per 90 giorni a fronte di una ricompensa di 1.000 dollari. Per chi non ha tale dipendenza, è difficile comprendere la natura completamente assorbente della dipendenza da sesso. Quando la 'onda' li colpisce, nulla si può frapporre sulla strada che porta ad ottenere quello che vogliono: che si tratti di pornografia con masturbazione, sesso con una prostituta, molestare un bambino o stuprare una donna.

Ecco un esempio illustrativo: Ralph era afflitto da dipendenza da sesso, sposato da 12 anni e con 3 figli. Impegnato nella propria parrocchia, aveva dei sinceri ed alti valori morali. Credeva nei Dieci Comandamenti ed era contrario all'adulterio; eppure, nelle sue abitudini, rientravano pornografia e sesso con prostitute. Dopo ogni incidente, implorava il perdono di Dio e giurava che non lo avrebbe fatto più. Ma lo rifaceva, ed ancora, ed ancora.

Dato che il fattore scatenante di ogni atto di adulterio era l'uso della pornografia, decidemmo di liberarlo dalla dipendenza da tale materiale. Gli chiesi di compilare un assegno da 1.000 dollari e gli dissi che glielo avrei restituito se si fosse tenuto alla larga dalla pornografia per 90 giorni. Ralph era molto attaccato ai soldi e fu piuttosto coinvolto dalla mia strategia e mi disse: «È garantito che non guarderò né film sporchi né riviste se questo mi costerà mille dollari!».

Resistette piuttosto bene per un periodo considerevole ma, all'87° giorno, guidando passò davanti ad una libreria per adulti in una città sconosciuta dove era per lavoro. Inchiodò sui freni, entrò nel negozio e rimase virtualmente fuori di testa per 90 minuti. Quando venne da me la settimana seguente confessò fra le lacrime di aver perso i 1.000 dollari. Visto che era rimasto sobrio per 87 giorni, decisi di dargli un'altra possibilità.

Dunque iniziammo un altro ciclo di 90 giorni di sobrietà. Entrambi sentivamo che se era riuscito per 87 giorni, poteva certamente raggiungere i 90 se avesse avuto un'altra opportunità, soprattutto visto che significava recuperare i suoi 1.000 dollari.

Passarono solo 14 giorni e poi cedette. Perse i suoi soldi, che finirono in beneficenza, eppure era estremamente motivato sia per voler salvare il proprio matrimonio che vivere in armonia con i propri principi religiosi. Ma non è stato così. È mia convinzione che anche se gli avessi offerto 10.000 dollari ci sarebbe ugualmente ricascato. Quando la 'onda' li colpisce, questi uomini sono consumati dal proprio appetito, indifferenti al prezzo che pagano per le conseguenze. La loro dipendenza guida letteralmente le loro vite. (Si veda qui)

Ogni atto di masturbazione con porno spinge per così dire il pesce sempre più dentro la rete. Ecco come il professor Donald L. Hilton spiega scientificamente questo concetto:

La pornografia attacca su tre lati: la riduzione funzionale della corteccia del lobo frontale, le riduzione dopaminergica, il legame ossitocina/vasopressina. Ognuna di queste componenti è un potente aggancio ed agiscono potenziandosi. La pornografia stringe i propri lacci rapidamente e profondamente ed al procedere della dipendenza la dopamina prosciuga, fino a che non ce n'è più.

L'affermazione che la dipendenza da pornografia possa causare danni cerebrali è attualmente ancora controversa – si veda la sezione intitolata «Danni al lobo frontale» qui, scritta da Donald L. Hilton, neurochirurgo e professore associato di Neurologia – ma anche l'affermazione che la dipendenza da tabacco portasse al tumore ai polmoni ed a disturbi cardiaci furono prese all'inizio con scetticismo. Però, alla luce dei risultati neurobiologici appena discussi, persiste il minimo dubbio sul fatto che le aree cerebrali riferibili alla ricompensa sessuale vengano alterate strutturalmente con l'effetto conseguente che le persone sono molto più motivate dalle immagini sessualmente eccitanti. Che si voglia chiamare ciò danno cerebrale è ancora discutibile; il punto fondamentale è che ne deriva un'esagerata attrazione per una ricompensa da stimolazione sessuale a spese di altre emozioni, in particolare dell'amore.

Ad ogni modo, abbiamo a che fare con una dipendenza che è considerata peggiore di quella da crack o da eroina. E questa cosa oggigiorno non è dubbia, si tratta infatti di un'affermazione ripetuta così spesso dai terapeuti che si occupano di dipendenza da pornografia e sesso, che ormai nessuno del settore si scandalizzerebbe a sentire questa associazione.

6. Cocaina e metamfetamina: loro ruolo nella dipendenza da pornografia

Alcune droghe potenziano il sesso. Lo sa bene chi prende queste droghe. Sotto l'effetto della droga, l'intensità dell'esperienza sessuale può crescere incredibilmente: può diventare sacra o satanica, divina o demoniaca a seconda dello stato mentale della persona, ma diventa sempre piccante, eccitante, quasi mistica. Così dipendenza da sesso e da droghe procedono spesso insieme, intensificandosi l'un l'altra.

Cocaina e metanfetamina sono due dei più potenti afrodisiaci oggi in uso. La facilità di reperimento non ha solo fatto salire il numero dei tossici da sesso, ma ha fatto salire l'intensità della loro dipendenza. Scopriremo fra poco che cocaina e metanfetamina sono usate spessissimo in combinazione con la pornografia. Ne deriva una masturbazione compulsiva di dimensioni epiche che poche società hanno conosciuto in passato. Non c'è dubbio che la nostra sia la prima civiltà che ha reso la masturbazione un tipo di sport competitivo.

Le potenti proprietà afrodisiache della cocaina sono note da secoli. Ed una delle ragioni per la sua assunzione è quella di essere sessualmente 'super su di giri'. Nei primi del '900, la cocaina divenne nota per la sua capacità di indurre una frenesia sessuale ed una lussuria incontrollabile. Oggi, a San Francisco ed in altre grandi città, è venduta apertamente in bagni gay dove è capace di portare al sesso suicidale perché non protetto.

Nella mia città – Toronto – il sesso promiscuo non protetto è una caratteristica molto popolare in quei bagni spuntati come funghi negli ultimi anni. Alcuni hanno anche la licenza per vendere birra, che arricchiscono – ufficiosamente – con degli stimolanti sessuali e con il crack, che puoi fumare in camera.

La metanfetamina («meth») sembra essere un afrodisiaco ancora più potente. Più popolare fra le donne perché all'inizio produce un'incredibile perdita di peso. Caratteristiche comuni fra i tossici di crack e meth sono: orge di gruppo, abbuffate di sesso, maratone di masturbazione compulsiva con uso di pornografia (Si veda qui)

La parabola di un tipico tossico da meth è particolarmente sinistra e non c'è sesso orgiastico che possa compensarne la violenza distruttiva sulla persona.

Il volto di una tossica da meth nell'arco di 10 anni. Morta a 38 anni

Non è un caso che Aleister Crowley, il satanista ossessionato dal sesso ed il padre della Rivoluzione Sessuale, Sigmund Freud, fossero entrambi dei cocainomani. Qui Crowley sproloquia sulla cocaina nel contesto della 'magia sessuale'. Freud, la cui iniziale teoria psicopatologica è noto essere stata il frutto del suo uso di cocaina, raccomandò la cocaina come analgesico ed antidepressivo omettendone curiosamente le qualità afrodisiache. (Si veda qui)

Una caratteristica aggiunta che si manifesta nei tossici da coca, poche volte citata se non nelle pubblicazioni scientifiche specialistiche, è che la coca spesso trasforma gli eterosessuali in omosessuali, indipendentemente dalle inclinazioni personali ed anche di fronte a forte disgusto personale. Così la pornografia gay completa il tranello facilitando per l'eterosessuale drogato la strada verso l'omosessualità.

Fenomeno interessante questo, osservato già da anni dagli autori in questione ma raramente trattato nella letteratura scientifica, è la capacità della coca di stimolare fantasie omosessuali ed attivare comportamenti omosessuali in uomini che si considerano eterosessuali. Questi uomini riferiscono che quando sono su di giri per la coca, sperimentano fantasie sessuali con altri uomini. Ciò può portare alla masturbazione compulsiva davanti a materiale porno gay o ad incontri erotici con uomini gay e travestiti – noti come 'shemales' – cioè maschi che hanno il seno femminile ma genitali maschili.

Svanito l'effetto della droga, molti di questi uomini riferiscono un drastico cambio di umore ed un grosso disappunto per il proprio comportamento omosessuale. Molti provano anche forte vergogna. Sembra che la stragrande maggioranza di tali uomini fosse eterosessuale. (Si veda qui)

Si sostiene che le 'vere' donne possano assumere coca senza diventare lesbiche. Io ne dubito. Nella mia esperienza di osservatrice, ho visto che la combinazione di sesso e droga può indurre la bisessualità in entrambi i sessi.

Risulta che un alto dosaggio cronico di coca porti a comportamenti sessuali aberranti quali masturbazioni compulsive e maratone di sesso con più partner. Gli effetti disinibitori di coca e meth spalancano le porte dell'avventura sessuale. Alcuni etero si ritrovano con fantasie omo solo in preda alla coca od alla meth...

La combinazione tra droghe stimolanti e il sesso – due potenti rinforzi – determina una super eccitazione che da molta più dipendenza rispetto alla sola droga. Per certe persone, droga e sesso sono inseparabili...

La meth, simile alla coca ma ancora più potente, in molti suoi schiavi aumenta la pulsione sessuale, abbassa le inibizioni, ritarda l'orgasmo e migliora le prestazioni sessuali. Gli effetti afrodisiaci poi sono molto più potenti e durevoli di quelli della coca... è particolarmente apprezzata da chi cerca esperienze sessuali particolarmente prolungate, erotiche e disinibite...

7. Conclusione

La pornografia danneggia la personalità, indebolisce la volontà, e produce devianza sessuale in che ne è affetto, la cosa è certa. Che in determinate circostanze l'influsso di droghe come la coca possa far emergere comportamenti omo in eterosessuali, è una nuova evidenza, ancora più sinistra.

Non è più materia controversa il fatto che la pornografia accompagnata alla masturbazione compulsiva porti a cambiamenti della struttura del cervello. Che ciò equivalga al concetto classico di 'danno cerebrale' è da chiarirsi e la posizione della Lobby della Masturbazione a riguardo sarà certamente negazionista e sosterrà, erroneamente, che la masturbazione allevi lo stress e combatta la depressione mentre invece la dipendenza dal porno e la masturbazione compulsiva sono potenti fattori di aumento dello stress, fattori che si ritrovano spesso nei disturbi ossessivo-compulsivi. Lungi dall'alleviare la depressione, la aumentano e spesso ne sono la causa sottostante in quanto causano una perdita di auto-stima. Sono delle ovvietà negate solo dai mercanti di menzogne.

Esistono anche pochi dubbi sul fatto che la epidemia di sesso, della quale siamo testimoni e che è tutta intorno a noi, non sia una pianificata operazione psicologica. È quello che il Governo vuole: i Maestri Burattinai che tirano i fili nascosti dei regimi occidentali – tutti camuffati da democrazie – si sono dati da fare per realizzare esattamente quello a cui assistiamo: nevrosi diffuse, miseria di massa, crollo dei valori morali, la Cristianità in rovina e la volgare brutalizzazione dell'uomo medio.

Non servono gulag per quelli che danno il consenso alle proprie catene.

Dottor Lasha Darkmoon

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Finnegan

Studio shock: la pornografia uccide il matrimonio minacciando la stessa economia

Dopo decenni di menzogne, anche a livello istituzionale ci si accorge di quello che sapevamo già: la morale tradizionale (o meglio, cattolica) del contine ed abstine, che prepara i giovani uomini al futuro matrimoniale, oltre che essere salvezza dell'anima lo è anche della stessa economia

La pornografia sta sostituendo il desiderio tra i giovani verso il matrimonio; lo dimostra un nuovo studio che riscontra come i maschi ricerchino sempre maggior "gratificazione sessuale low-cost" rimpiazzandola con il desiderio di avere una moglie e di farsi una famiglia.

"Tradizionalmente, tra i motivi che spingevano al matrimonio c'era anche quello della gratificazione sessuale. Ma oggigiorno, con l'accrescersi in maniera spasmodica delle numerose opportunità sessuali fuori dal vincolo matrimoniale, il desiderio verso di esso sta diminuendo".

Pubblicato dall'Istituto tedesco per lo Studio del Lavoro e che vanta come co-autore West Chester, professore della University of Pennsylvania, lo studio suggerisce al Governo di reprimere l'accesso alla pornografia, soprattutto oggi che si sta ancor più espandendo attraverso sempre più dispositivi e sempre più a portata di mano come smartphone e tablets. Salvare il matrimonio, dice il rapporto, aiuterà la stessa economia e la società.

Lo studio è stato anche sponsorizzato dal gruppo Morality in Media: "La pornografia è un killer del matrimonio e quindi ha monumentali conseguenze negative per il futuro della società", ha dichiarato Patrick A. Trueman, presidente del gruppo. "La ricerca ha dimostrato da tempo che già l'impiego del porno nel matrimonio distrugge il legame coniugale; ora possiamo essere certi che il suo utilizzo distrugge anche il desiderio di sposarsi".

[Per inciso, lo studio ha anche evidenziato che coloro che guardano siti a carattere religioso sono al contrario molto più propensi a sposarsi].

I ricercatori hanno analizzato i dati di 1.512 questionari compilati da uomini americani di età compresa tra i 18-35 a cavallo tra il 2000-2004. Il dato più eclatante che emerge è che l'uso del porno rende poco attraente il matrimonio. Lo studio si intitola: "Pornografia e matrimonio sono interscambiabili per i giovani uomini?".

I ricercatori hanno cercato di capire come la riduzione dei tassi dei matrimoni abbia un impatto negativo sulla società e l'economia. "I matrimoni stabili creano sostanziali welfare improvements per la società, soprattutto nella misura in cui la stabilità coniugale è in grado di educare bambini sani ed equilibrati". E proprio l'utilizzo del porno può essere la colpa della situazione sempre più degradata che affrontano le nostre società. Secondo le statistiche citate dal rapporto, oggi, gli uomini tra i 25 ed i 34 anni sono 6 volte meno propensi a sposarsi rispetto al 1970 ed i tassi di divorzio, rispetto al 1950, sono drasticamente aumentati.

"Dato il rapido declino della cultura coniugale e della conseguente stabilità nei Paesi occidentali, una domanda da porsi è quanto velocemente questa tendenza prolifererà nei Paesi in via di sviluppo nel momento in cui i loro standard di vita aumenteranno. Al giorno d'oggi, poter disporre un collegamento internet si accompagna quasi sempre all'aumento del tenore di vita. Pertanto, i risultati in questo lavoro suggeriscono che la proliferazione tecnologica e l'accesso alla pornografia – che spesso avviene di conseguenza – può essere un fattore che sta alla base dei rapidi cambiamenti demografici che si verificano in concomitanza alla crescita economica".

Lo studio può essere scaricato in pdf direttamente da QUI:
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Finnegan

Caro lettore, se con tutto questo materiale difendi ancora il porno, vuol dire che ti ha già irrimediabilmente danneggiato i lobi frontali :smile:
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Serenissimo

Vedete che certe "testimonianze" femminili sono molto simili fra di loro, riporto solo i passaggi fondamentali :

CitazioneOrmai io e mio marito siamo come fratello e sorella, lui non si avvicina più a me, eppure non capisco, cosa ho fatto? Siamo sposati da soli 3 anni e non stiamo più insieme, però con i porno si eccita, eccome!

CitazionePerche' mio marito piuttosto che fare l'amore con me preferisce soddisfarsi attraverso le chat o le foto o i film porno? Sono una bella donna, cerco di essere sempre attraente e carina, ma e' come se avesse questo lato oscuro.. io mi sento triste, messa da parte, brutta. Non sorrido più', non ho più' interesse per niente, e anche il fatto di intrigarlo non mi interessa più'. Aiutatemi vi prego

CitazioneUn giorno trovai nelle sue ricerche recenti siti porno e mi arrabbiai: perché il mio fidanzato dovrebbe guardare queste "cose", quando ha me?

Citazionela mia impressione è che lui sostituisca me con le donnine dei porno. ha variato nel tempo la maniera di fare l'amore, mi tratta davvero come una prostituta (estrema limitazione dei preliminari e uso di parole particolari, in particolare adora chiamarmi "puttanella" e io lo odio) [...] per me fare l'amore 2 volte al mese non è abbastanza, e poi soprattutto sapendo che lui invece la masturbazione la pratica tutti i giorni...inoltre ora che sa che controllo il pc e sa che ho visto cosa guarda, da un mese ha smesso di guardare il porno. e i rapporti sono diminuiti ancora di più.

Dimostrazione che uno dei danni principali del porno è il non riuscire più ad avere normali rapporti sessuali con le donne .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Esatto, e nonostante questo c'è ancora chi dice che il porno sia normale espressione della sessualità. Come no, quella virtuale!
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Serenissimo

#9
Infatti le femministe non condannano gli uomini che guardano i porno , a differenza degli uomini che vanno con le escort . Questo già di per sè dovrebbe farci riflettere sulla presunta "bontà" del porno, come molti antifemministi sostengono .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

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